DEVI GITA

Il Canto della Dea

Estratto dallo Śrīmad Devī Bhāgavatam. Tradotto da Swami Vijñanananda

Traduzione in italiano a cura di Govinda Das Aghori

 

 

SETTIMO LIBRO

 

Capitolo XXXI

 

Sulla nascita di Parvati nella Casa di Himalaya

 

 

1-2. Janamejaya disse: "Oh Muni (saggio) prima hai detto che "la Luce Suprema ebbe la Sua nascita in cima all'Himalaya." Ora descrivimi in dettaglio questa Luce Suprema. Quale uomo intelligente può desistere dal sentire queste parole simili al nettare sulla Shakti? Il pericolo della morte può arrivare anche ai Deva che bevono il nettare degli Dei, ma nessun tale pericolo può arrivare a coloro che bevono il nettare delle gloriose gesta della Devi.

 

3-43. Vyasa disse: "Oh Re! Tu sei benedetto; tu che in questa vita hai raggiunto tutto quello che c’era da raggiungere, che sei stato istruito da grandi anime, sei fortunato visto che sei così sinceramente devoto alla Devi. Oh Re! Ascolta l’antica storia: -- Ovunque il Deva dei Deva, il Maheshvara, si fermava mentre stava vagando per il mondo in uno stato distratto, portando il corpo di Sati bruciato dal fuoco, trascorreva il suo tempo lì con i sensi sotto controllo, in samadhi, dimenticando tutta la sua conoscenza del Samsara in profonda meditazione sulla forma della Devi. In questo periodo, i tre mondi, con i loro oggetti in movimento e non, con i loro oceani, montagne e isole divennero privi di prosperità e di potere. I cuori di tutti gli esseri incarnati divennero prosciugati, senza alcuna traccia di gioia; erano tutti gravati da pensieri ansiosi e rimasero insensibili. Tutti erano sprofondati in un oceano di dolori e divennero malati. I Pianeti retrogradavano e i Deva avevano i loro stati invertiti. I re furono attaccati da una serie di mali e disgrazie. Adhibhantik e Adhidaivik (da cause materiali e da interferenze divine). In questo momento un grande asura, chiamato Taraka, divenne invincibile a causa di una benedizione ricevuta da Brahma. Essendo intossicato dal suo potere ed eroismo, conquistò i tre mondi e ne divenne il sovrano. Brahma Prajapati, gli diede la benedizione con l’effetto che il legittimo figlio di Shiva sarà in grado di ucciderlo. E siccome in quel momento Shiva non aveva figli, il grande asura, esaltato dalla gioia, divenne infatuato e portò a casa tutte le vittorie. Tutti i Deva furono banditi dai loro luoghi attraverso la sua oppressione; essi rimasero sempre in ansia a causa della consapevolezza della mancanza di un figlio di Shiva. "Shankara ora non ha una moglie; Come può quindi avere un figlio! Siamo molto sfortunati, come potremo svolgere il nostro lavoro? Così oppressi dai pensieri, tutti i Deva andarono a Vaikuntha e informarono il Bhagavan Vishnu di tutto ciò che era accaduto, in privato. Bhagavan Vishnu cominciò a dire loro così: - “Oh Deva! Perché siete tutti così ansiosi quando la Propizia Dea dell'Universo, la residente della Mani Dvipa (“Isola dei Gioielli” la mitica residenza delle Devi), Colei che concede tutti i desideri come un Kalpa Vriksha (albero dei desideri), è sempre sveglia per voi. È a causa delle vostre colpe che Lei sta mostrando la sua indifferenza; è stato fatto per darci un insegnamento (non per la nostra distruzione, ma per mostrare la sua infinita misericordia). Quando una madre nutre e spaventa e rimprovera il figlio, non è che è diventata senza pietà; così la Madre del Mondo, Colei che controlla l'Universo, non sarà mai senza pietà per voi riguardo le vostre qualifiche e difetti. Un figlio commette offesa ad ogni passo, chi può sopportare questo, in questi tre mondi, eccetto la Madre! Così prendete presto rifugio nella Madre Suprema, la Dea dell'universo, con sincera devozione. Lei certamente interverrà e aiuterà la vostra causa.”

Ordinato ciò ai Deva, Vishnu con la sua consorte Lakshmi e gli altri Deva rapidamente uscirono ad adorare la Devi. Andando in Himalaya, ben presto si impegnarono a fare il Purashcharana Karma (atto di ripetere i nomi della Divinità, accompagnato da oblazioni al fuoco sacro e sacrifici, ecc.) Oh Re! Coloro che erano esperti nello svolgimento del sacrificio alla Madre, iniziarono le loro cerimonie sacrificali e tutti cominciarono a mantenere i voti, vale a dire, il Tritiyadi Vratani. Alcuni erano impegnati incessantemente nella meditazione della Devi; altri cominciarono a ripetere i suoi nomi costantemente; ed altri cominciarono a ripetere il Devi Sukta. Perciò alcuni di loro si dedicarono a ripetere i nomi; altri alla ripetizione dei mantra. Ed ancora alcuni erano impegnati nello svolgimento di severi (dolorosi) Chandrayana e altri Vrata (voti). Altri stavano facendo Antarayaga (sacrifici interni); alcuni stavano facendo Pranagnihotra Yaga; mentre altri erano impegnati in Nyasadi, etc. Ed ancora alcuni cominciarono ad adorare la Shakti Suprema, la Dea dell'Universo, senza dormire o riposare, con il mantra-seme di Maya. Oh Re! In questo modo passarono molti degli anni dei Deva. Quando nel nono Tithi del mese di Chaitra di Venerdì, la Suprema Luce della Forza Suprema apparve improvvisamente di fronte a loro. Quella Luce era pari a dieci milioni di lampi, di colore rosso, e fresca come dieci milioni di Lune. Ed ancora lo splendore era come dieci milioni di Soli. I quattro Veda personificati, cantavano inni tutti intorno a Lei. Tale massa di fuoco era sopra, sotto, su tutti i lati, nel mezzo; copriva tutto. Non aveva inizio, né fine. Era la forma di una donna con mani e piedi e tutti gli arti. L'aspetto non era quello di un uomo né quello di un ermafrodita. I Deva, abbagliati dalla brillante lucentezza, prima chiusero i loro occhi; ma nel momento successivo, con pazienza quando aprirono di nuovo gli occhi, trovarono la Luce Suprema che si manifesta sotto forma di una Donna Divina straordinariamente bella. La sua giovinezza era appena sbocciata e i suoi alti seni, rotondi e prominenti, in competizione per così dire, con il bocciolo di loto, aggiunti alla bellezza tutto intorno. C’erano braccialetti sulle Sue mani; bracciali sulle sue quattro braccia; la collana sul collo; e una ghirlanda fatta di inestimabili gemme e gioielli diffondeva lucentezza molto luminosa tutto intorno. Dei belli ornamenti sulla sua vita emettevano suoni tintinnanti e belle cavigliere erano ai Suoi piedi. I capelli del Suo capo, che scorrevano tra le sue orecchie e le guance brillavano luminosi come le grandi api nere lucenti sulle foglie dei fiori di Ketaki. I suoi fianchi erano ben sagomati e squisitamente belli ed i peli sul suo ombelico ne davano ulteriore bellezza. La sua bocca di loto squisitamente vivace era resa più brillante e bella dai lucenti ornamenti d'oro all’orecchio, era piena di foglie di betel mescolate con canfora, ecc.; sulla Sua fronte c'era la mezzaluna; le Sue sopracciglia erano allungate e I suoi occhi erano luminosi e meravigliosamente splendidi come il loto rosso; il Suo naso all’insù e le labbra molto dolci. I Suoi denti erano molto belli, come i germogli dei fiori di Kunda; dal Suo collo era sospesa una collana di perle; sulla Sua testa c’era una brillante corona ornata di diamanti e gioielli; sulle Sue orecchie, erano appesi gli orecchini, come le linee sulla Luna; i Suoi capelli erano ornati con fiori di Mallika e Malati (due specie di gelsomino); la Sua fronte era cosparsa di gocce di Kasmira Kunkuma (una polvere rossa fatta solitamente di curcuma o zafferano); e i Suoi tre occhi davano lucentezza senza pari al suo viso. Su una Sua mano c'era il cappio e sull'altra mano il pungolo; le altre due mani in gesti che concedevano benedizioni e dissipavano le paure; Il suo corpo spargeva lucentezza come i fiori di un albero di Darima. i Suoi abiti erano un panno di colore rosso. Tutto questo aggiungeva grande bellezza. Così i Deva videro davanti a loro la Dea Madre, incarnazione della sincera misericordia, con il viso pronto ad offrire la Sua Grazia, la Madre di tutto l'Universo, l'Incantatrice di tutti, con un dolce sorriso, Colei che è salutata da tutti i Deva, che concede tutti i desideri, e che indossa un abito indicativo di tutti i sentimenti amorevoli. I Deva si inchinarono appena la videro; ma non potevano parlare perché la loro voce era come soffocata dalle lacrime. Poi con pazienza, con molta difficoltà, cominciarono a lodare e cantare inni alla Madre del Mondo con gli occhi pieni di lacrime d'amore e devozione e con la testa piegata in basso.

 

44-54. I Deva dissero: Ci inchiniamo a Te, la Devi e la Maha Devi, ci inchiniamo sempre a Te! Tu sei la Prakriti, e Colei che è di buon auspicio; porgiamo sempre i nostri saluti a Te. Oh Madre! Tu sei di un colore infuocato (dimorando come una fiamma rossa, nel cuore degli Yogi) e ardente di Ascesi e Saggezza (spargendo lucentezza tutt’intorno). Tu sei particolarmente splendente ovunque come la Pura Chaitanya; venerata dai Deva e da tutte le Jiva (anime) per i frutti delle loro azioni; ci rifugiamo in Te, la Durga, la Devi, ci inchiniamo a Te, che puoi fare attraversare l'oceano del Samsara; in modo che Tu ci aiuti ad attraversare questo terribile oceano del mondo. Madre! I deva hanno creato le parole (ad esempio, le parole che trasportano idee sono pronunciate dai cinque Vayu, il Prana, ecc. e sono anche chiamati Deva), che sono della di natura di Vishvarupa, che pervade ovunque, come Kama Dhenu (la Vacca celeste che concede tutti i desideri, le ricchezze, onori, cibo, etc.), e con cui i bruti (gli dei) divennero egoisti. Oh Madre! Tu sei quel linguaggio per noi; così tu soddisfi i nostri desideri quando Ti lodiamo e cantiamo inni per Te. Oh Devi! Tu sei la Notte della Distruzione alla fine del mondo; Tu sei venerata da Brahma; Tu sei la Lakshmi, la Shakti di Vishnu; Tu sei la Madre di Skanda; la Shakti di Shiva; Tu sei la Shakti Sarasvati di Brahma. Tu sei Aditi, la Madre degli Dei e Tu sei Sati, la figlia di Daksha. Così tu purifichi i mondi in varie forme, dando a tutti la pace. Ci inchiniamo a Te. Sappiamo che Tu sei la grande Maha Lakshmi; meditiamo su di Te come Bhaghavati, la natura di tutte le Shakti. Oh Madre! Ci illumini in modo che possiamo meditare e conoscere Te. Oh Devi! Omaggi a Te, la Virat (l’Eroica)! Omaggi a Te, la Sutratma (anima che passa come un filo attraverso l'universo), la Hiranyagarbha (un nome di Brahma); omaggi a Te, Colei che si è trasformata in sedici Vikriti (o trasformazioni). Omaggi a Te, della natura di Brahma. Ci inchiniamo con grande devozione a Te, la Dea dell'Universo, la Creatrice dell’illusoria Avidya (Nescienza) sotto la cui influenza questo mondo viene scambiato, così come una ghirlanda viene scambiata per una corda e poi quell’errore viene corretto dalla Vidya (corretta conoscenza).

 

Ci inchiniamo a Te che sei indicata da entrambe le lettere Tat e Tvam nella frase Tat Tvamasi (Tu sei Quello), Tat che indica la Chit (Intelligenza) della natura dell’unità e Tvam che indica la natura di Akhanda Brahma (al di là di Annamaya, Pranamaya, Manomaya, Vijñanamaya e Anandamaya - i cinque Kosha, la Testimone dei tre stati di veglia, sogno e sonno profondo) e indicando Te. Oh Madre! Tu sei della natura del Pranava Om; Tu sei Hrim; Tu sei della natura dei vari mantra e Tu sei misericordiosa; ci inchiniamo di nuovo e di nuovo ai Tuoi piedi di loto. Quando i Deva elogiarono così la Devi, Colei che dimora nel Mani Dvipa, la Bhagavati parlò loro con una dolce voce come il cuculo.

 

55. Oh Deva! Per cosa siete venuti qui? Cosa volete? Io sono sempre l'Albero, che concede tutti i desideri ai miei Bhakta (devoti); e sono pronta a concedere le mie benedizioni a loro.

 

56-57. Voi siete i miei devoti; di che vi importa, quando io sono dalla vostra parte? Io vi libererò dal mare di guai, oh Deva! Sappiate che questa è la mia decisione.

Oh Re! Sentendo queste parole d’amore profondo, i Deva divennero molto contenti e spiegarono tutte le cause dei loro problemi.

 

58-65. Oh Parameshvari! Tu sei onnisciente e testimone di tutti questi mondi. Cosa c'è nei tre mondi che non è noto a Te! Oh Madre di buon auspicio! Il Demone Taraka ci sta dando problemi giorno e notte. Brahma gli ha dato la benedizione che sarà ucciso dal figlio di Shiva. Oh Maheshvari! Sati, la moglie di Shiva ha lasciato il suo corpo. È noto a Te. Su cosa la piccola gente ignorante informerà l'Uno, che è onnisciente? Oh Madre! Abbiamo descritto in breve tutto quello che avevamo da dire. Che altro dobbiamo dire? Tu conosci anche tutte le altre cause di problemi e dolori. Dacci la Tua benedizione in modo che la nostra devozione rimanga incrollabile ai Tuoi piedi di loto; questa è la nostra sincera preghiera. Che tu prenda il corpo per avere un figlio da Shiva è la nostra fervida preghiera a Te.

Sentendo le parole del Deva, Parameshvari, con un viso grazioso, parlò loro così: - "La mia Shakti si incarnerà come Gauri nella casa di Himalaya; Lei sarà la moglie di Shiva e genererà un figlio che distruggerà il Demone Taraka e servirà al vostro scopo. E la vostra devozione rimarrà ferma ai miei piedi di loto. Anche Himalaya mi sta adorando con la sua totale devozione; perciò nascere nella sua casa è il mio più grande piacere; sappiate questo.

 

66-73. Vyasa disse: "O Re! Sentendo le gentili parole della Devi, il Re delle montagne fu riempito d’amore e, con voce strozzata dal sentimento e con le lacrime agli occhi parlò alla Dea del mondo, la Regina dei tre mondi. Tu mi hai sollevato molto più in alto, poiché Tu mi fai un così grande favore; altrimenti dove sono io inerte e immobile e dove sei Tu, della natura dell'Esistenza, dell'Intelligenza e della Beatitudine! Ciò manifesta la grandezza della tua gloria. Oh Colei che è senza peccato! Il mio diventare padre di Te indica niente di meno tutti i meriti guadagnati da me per aver fatto innumerevoli sacrifici Ashvamedha o per il mio Samadhi senza fine. Oh! Che favore che Tu mi hai fatto! D'ora in poi la mia fama ineguagliabile sarà diffusa in tutto l'universo dei cinque elementi originali che "la Sostenitrice dell'Universo, la Madre del Mondo è diventata la figlia di questo Himalaya! Quest'uomo è benedetto e fortunato!" Chi può essere così fortunato, virtuoso e meritevole come colui che ha come figlia Lei, il cui ventre contiene milioni di Brahmanda (universi)! Non posso descrivere quali migliori paradisi sono destinati per i miei Pitri, i predecessori della mia famiglia, in cui nascono le persone virtuose come me. Oh Madre! Oh Parameshvari! Ora descrivermi il tuo Sé reale come esemplificato in tutti i Vedanta, ed anche il Jñana con la Bhakti approvati dai Veda, nello stesso modo in cui Tu già hai mostrato questo favore a me, in modo che da tale Conoscenza sarò in grado di realizzare il tuo Sé.

 

74. Vyasa disse: "Oh Re! Ascoltando così l'elogio di Himalaya, la Dea dell'Universo, con un aspetto grazioso, cominciò a parlare delle essenze molto segrete degli Shruti.

 

Qui finisce il Trentunesimo Capitolo del Settimo Libro sulla nascita di Parvati nella Casa di Himalaya nel Mahapuranam Shrimad Devi Bhagavatam di 18.000 versi, da Maharishi Veda Vyasa.

 

 

Capitolo XXXII

 

Sulla realizzazione del Sé, esposta dalla Madre del Mondo

 

1-50. La Devi disse: "Ascoltate, oh Immortali, le mie parole con attenzione, poiché sto per parlarvi, ascoltandole consentiranno alle Jiva (anime) di realizzare la mia essenza. Prima della creazione, Io, solo Io, esistevo! Nient'altro era esistente allora. Il mio Vero Sé è conosciuto con i nomi di Chit, Sambit (Intelligenza), Para Brahma e altri. La mia Atman è oltre la mente, oltre il pensiero, al di là di qualsiasi nome o marchio, senza paralleli, ed oltre la nascita, la morte o qualsiasi altra modifica o trasformazione. Il mio Sé ha un potere intrinseco detto Maya. Questa Maya non è esistente né inesistente, e neanche può essere chiamata. Questa indescrivibile sostanza Maya esiste sempre (fino alla liberazione finale o Moksha).

 

Maya può essere distrutta da Brahma Jñana; quindi non può essere chiamata esistente, ed ancora, se Maya non esiste, il mondo pratico non può esistere. Quindi non può essere chiamata inesistente. Naturalmente non può essere chiamata in entrambi i modi, perché comporterebbe contraddizioni. Questa Maya (senza principio, ma con una fine al momento della liberazione, Moksha) sorge naturalmente come il calore viene fuori dal fuoco, come i raggi escono dal Sole e come i rinfrescanti raggi escono dalla Luna. Proprio come tutto il Karma delle Jiva si dissolve nel sonno profondo (Shusupti), così al momento della Pralaya o dissoluzione generale, le Jiva ed il Tempo si fondono, in una massa uniforme in questa grande Maya. Uniti con la mia Shakti. Io sono la causa di questo mondo; questa Shakti ha questo difetto che ha il potere di nascondere me, la sua Creatrice.

 

Io sono Nirguna. E quando mi unisco con la mia Shakti, Maya, divento Saguna, la grande causa di questo mondo. Questa Maya è divisa in due, Vidya e Avidya. Avidya Maya mi nasconde; mentre Vidya Maya non lo fa. Avidya crea mentre Vidya Maya libera.

 

Maya unita con Chaitanya (Intelligenza), vale a dire, Chidabhasa è la causa efficiente di questo Universo; mentre Maya ridotta e unita con i cinque elementi originali è la causa materiale dell'universo. Alcuni chiamano questa Maya Tapas; altri La chiamano non attiva, materia; alcuni La chiamano conoscenza; altri la chiamano Maya, Pradhana, Prakriti, Aja (non ancora nata) ed altri ancora la chiamano Shakti. Gli autori del Shaiva Chiamala Vimarsha e gli altri vedantisti la chiamano Avidya; in breve, questa Maya è nella testa di tutti gli esperti Pandit. Questa Maya è chiamata in vari modi nei Nigama. Da dove si vede che è non attiva; per questo motivo Maya è Jada (non attiva) ed appena la conoscenza che veicola è distrutta, è falsa. Chaitanya (Intelligenza), non si vede; Se Essa fosse vista, sarebbe stata Jada. Chaitanya è auto-luminosa; non illuminata da qualsiasi altra fonte. Se così fosse, il suo Illuminatore dovrebbe essere illuminato da qualche altra cosa, e così l'errore della dottrina Anavastha* s'insinua (in una serie infinita di cause ed effetti). *(si riferisce alla non definitività di un’affermazione o di una serie di dichiarazioni senza fine. In hindi, come sostantivo Anavastha significa il nulla.) Ed ancora, una cosa non può essere l'attore e la cosa agita (essendo contrari tra loro); così Chaitanya non può essere illuminata da sé stessa. Così è auto-luminosa; ed illumina Sole, Luna, ecc., così come una lampada è auto-luminosa e illumina gli altri oggetti. Così, Oh Re della Montagna! Questa Mia intelligenza è stabilita come eterna ed intramontabile. La veglia, il sogno ed il sonno profondo non rimangono costanti, ma il senso dell’ "io" rimane lo stesso, sia nella veglia, che nel sogno o nello stato di sonno profondo; la sua anomalia non è mai percepita. (I Bauddha, o Buddhisti, dicono che) Anche il senso di intelligenza, Jñana, non è percepito; vi è assenza di esso; così ciò che è esistente è momentaneamente assente. Ma (si può quindi sostenere che) allora il Testimone da cui tale assenza viene percepito, quella intelligenza, nella forma del Testimone, è eterno. Così gli esperti di tutti i ragionevoli Shastra dichiarano che Samvit (Intelligenza) è Eterna ed è la Beata fonte di ogni amore. Le Jiva o anime incarnate non percepiscono mai "io non sono"; ma "io sono" questo sentimento è profondamente stabilito nell'anima come Amore. Quindi è evidente che Io sono abbastanza separata da qualsiasi altra cosa, che sono tutte false. Anche io sono un continuo (senza intervallo o separazione esistente all'interno di Me). Anche in questo caso il Jñana non è il Dharma (la qualità naturale) dell'Atman, ma è della stessa natura dell'Atman. Se il Jñana fosse il Dharma dell'Atman, allora il Jñana sarebbe materiale; in questo modo Jñana è immateriale. Se (per ipotesi) Jñana fosse denominato come materiale, questo non potrebbe essere. Poiché Jñana è della natura dell'Intelligenza e Atman è della natura dell'Intelligenza. L'intelligenza non ha l'attributo di essere Dharma. Qui la cosa Chit (coscienza) non è diversa dalla sua qualità (Chit). Così Atman è sempre della natura di Jñana e della felicità; la sua natura è la Verità; è sempre piena, distaccata e priva di dualità. Di nuovo questa Atman, unita con Maya, composta di desideri e Karma, vuole creare, a causa della mancanza di discriminazione, i ventiquattro Tattva, secondo le precedenti Samskara (tendenze), il tempo ed il Karma.

Oh Re della Montagna! Il risveglio dopo Pralaya Shusupti non è fatto con Buddhi (perché Buddhi non è affatto manifesta). Quindi, questa creazione è detta essere effettuata senza alcuna Buddhi (corretta intelligenza).

Oh Capo degli Inamovibili! La Tattva (Realtà) di cui ti ho parlato è più eccellente ed è soltanto la mia Straordinaria Forma. Nei Veda è conosciuta come Avyakrita (non modificata), Avyakta (non manifestata) Maya Shabala (divisa in varie parti), e così via. In tutti gli Shastra, viene affermato che è la causa di tutte le cause, la Tattva Primordiale e la Satcitananda Vigraha. Dove tutti i Karma sono solidificati e dove Ichcha Shakti (volontà), Jñana Shakti (intelligenza) e Kriya Shakti (azione), si fondono tutti in uno, che si chiama il Mantra Hrim, là vi è la prima Tattva. Da questo fuoriesce Akasha, avendo la proprietà del suono, quindi Vāyu (aria) con la proprietà del "tatto"; poi il fuoco con la forma, poi l'acqua con la proprietà "Rasa"; e, infine, la terra che ha l’ "olfatto" come qualità. Gli esperti Pandit dicono che il "suono" è l'unica qualità di Akasha; l’aria ha due qualità cioè, il suono ed il tatto, il fuoco ha tre qualità il suono, il tatto, la forma; l'acqua ha quattro qualità il suono, il tatto, la forma, il gusto; e la terra ha cinque qualità il suono, il tatto, la forma, il gusto e l'olfatto. Da questi cinque elementi originali, la onnipervadente, Sutra (stringa o filo) è sorta. Questo Sutratman (anima) è chiamato "Linga Deha", che comprende in sé tutte i Prana; questo è il corpo sottile del Paramatman. E ciò che viene detto nelle righe precedenti come Avyakta o Immanifesto e in cui il Seme del Mondo è coinvolto e da cui il Linga Deha è sorto, che viene chiamato il corpo Causale (corpo Karana) del Paramatman. I cinque elementi originali (Apañchikrita chiamati i cinque Tan Matra) essendo creati, accanto al processo Pañchikarana, gli elementi grossolani vengono creati. Il processo viene ora indicato: Oh Girija (nato dalle montagne)! Ciascuno dei cinque elementi originali è diviso in due parti; una parte di ciascuna delle quali è suddivisa in quattro parti. Ognuna di queste quattro parti è unita con la metà degli altri quattro elementi differenti da essa e così ogni elemento grossolano viene formato. Da questi cinque elementi grossolani, viene formato il Corpo Cosmico (Virat) e questo viene chiamato il Corpo Grossolano di Dio. I Jñanendriya (gli organi di conoscenza) derivano dai Sattva Guna di ciascuno di questi cinque elementi. Anche in questo caso il Sattva Guna di ciascuno dei Jñanendriya uniti diventano l’Antah Karanani. Questo Antah Karana è di quattro tipi, a seconda di come le sue funzioni variano. Quando è impegnato nella formazione dei Sankalpa, delibera, e dei Vikalpa (dubbi) è chiamato "mente". Quando è esente da dubbi e quando arriva alla conclusione decisiva, è chiamato "Chitta"; e quando è semplicemente appoggiato su se stesso in forma di sensazione di "Io", è chiamato Ahamkara. Dal Rajo Guna di ciascuno dei cinque elementi nasce Vak (discorso), Pani (mani) Pada (piedi), Payu (ano) e Upastha (organi genitali). Ancora una volta le loro parti Rajo unite danno luogo ai cinque prana (Prana, Apana, Samana, Udana e Vyana) Prana Vayu risiede nel cuore; Apana Vayu tra le braccia; Samana Vayu risiede nell’ombelico; Udana Vayu risiede nella gola; e Vyana Vāyu pervade tutto il corpo. Il mio corpo sottile (Linga Deha) nasce dall'unione di questi diciassette elementi: i cinque Jñanendriya, i cinque Karmendriya (organi di azione), i cinque Prana, la mente e Buddhi. E Prakriti che vi risiede è divisa in due parti: una è la Maya pura (Suddha Sattva) e l'altra è la Maya impura o Avidya, unite con i Guna. Con Maya si intende Lei, che, senza celare coloro che prendono rifugio in Lei, li protegge. Quando il Sé Supremo si riflette in questa Shuddha Sattva, Maya, Egli è chiamato Ishvara. Questa Suddha Mâyâ non nasconde Brahma, il suo ricettacolo; quindi Lei conosce l’Onnipervadente Brahma e Lei è onnisciente, onnipotente, la Signora di tutti e Colei che conferisce favori e benedizioni a tutti. Quando il Sé Supremo si riflette sulla Maya Impura o Avidya, Egli è chiamato Jiva. Questa Avidya nasconde Brahma, la cui natura è felicità; perciò questa Jiva è la fonte di tutte le miserie. Sia Ishvara che Jiva hanno, per l'influenza di Vidya e Avidya tre corpi e tre nomi. Quando il Jiva vive nel suo corpo causale, è chiamato Prajña; quando vive nel corpo sottile, è conosciuto come Taijasa; fintanto che ha il corpo grossolano, è chiamato Vishva. Così, quando Ishvara è nel Suo corpo causale, è denominato Îsha; quando Egli è nel suo corpo sottile, è conosciuto come Sutra; e quando Egli è nel suo corpo grossolano, è conosciuto come Virat.

 

Il Jiva si glorifica nell'avere tre tipi (come sopra indicato) di corpi differenziati e Ishvara si glorifica nell'avere tre tipi (come sopra indicato) di corpi cosmici. Così Ishvara è il Signore di tutti e anche se Egli si sente sempre felice e soddisfatto, ma per favorire i Jiva e per dare loro la liberazione (Moksa) ha creato diversi tipi di cose del mondo per i loro Bhoga (godimenti). Questo Ishvara crea tutto l'Universo, spinto dalla mia Brahma Shakti. Io sono della natura di Brahma; e Ishvara viene realizzato in Me come un serpente viene immaginato in una corda. Pertanto Ishvara deve rimanere dipendente dalla mia Shakti.

 

Qui finisce il trentaduesimo capitolo del Settimo Libro sulla realizzazione del Sé, esposta dalla Madre del Mondo nel Mahapuranam Shrimad Devi Bhagavatam di 18.000 versi, da Maharishi Veda Vyasa.

 


 

Capitolo XXXIII

 

Sulla Virat Rupa (Forma Cosmica) della Devi

 

1-19. La Devi disse: "Oh Giriraja! Questo intero universo, in movimento e immobile, viene creato dalla mia Maya Shakti Questa Maya è concepita in Me. Non è, in realtà, diversa o separata da Me. In questo modo Io sono l'unica Chit, Intelligenza. Non c'è altra intelligenza oltre Me. Vista in pratica, è conosciuta diversamente come Maya, Vidya; ma vista veramente dal punto di Brahman, non esiste una cosa come Maya, esiste solo un Brahman, Io sono quel Brahma, della natura dell’Intelligenza.

Creo questo mondo intero su questo Immutabile Eterno (come la Montagna) Brahma, (composto da Avidya, Karma, e vari Samskara) ed entro prima al suo interno come Prana (soffio vitale) in forma di Chidabhasa.

Oh Re della Montagna! Se non entrassi come respiro, come può essere valutata questa nascita e morte, questo lasciare e riprendere corpi dopo corpi! Come il grande Akasha è denominato in vari modi, Ghatakasha (Akasha nell'aria), Patakasha (Akasha in stoffa o immagine), così anche Io appaio in vari modi riconoscendo questo Prana in diversi punti a causa di Avidya e vari Antahkarana. Come i raggi del Sole non sono mai contaminati quando illuminano vari oggetti sulla terra, così anche Io non mi sono contaminata entrando dentro in così vari alti e bassi Antahkarana (cuori). Le persone ignoranti attribuiscono Buddhi e altre cose che hanno un’attività a Me e dicono che l’Atman è colui che agisce; le persone intelligenti non dicono questo. Rimango come il Testimone nei cuori di tutti gli uomini, non come l'Agente. Oh Achalendra (Il Signore dell’inamovibile, Himalaya)! Ci sono molte Jiva e molti Ishvara a causa delle varietà in Avidya e Vidya. In realtà è Maya che si differenzia in uomini, bestie e varie altre Jiva; ed è Maya che si differenzia in Brahma, Vishnu e altri Ishvara. Come colui che pervade il cielo (Akasha) è chiamato Mahakasha Ghatakasha (essendo chiuso dentro dei recipienti, i vasi), così Paramatma, l'Uno che tutto pervade, è chiamata Paramatma Jivatma (essendo chiusa dentro le Jiva). Poiché le Jiva sono concepite per la maggior parte da Maya, non nella realtà; così anche gli Ishvara sono concepiti per la maggior parte da Maya; non nella sostanza.

Oh Re della Montagna! Quest’Avidya e nient'altro, è la causa della differenza nelle Jiva, creando differenze nei loro corpi, indriya (organi) e menti. Anche in questo caso, a causa delle varietà nei tre Guna ed i loro desideri (a causa delle differenze tra i desideri sattvici, rajasici e tamasici), anche Maya appare in modo vario. E le loro differenze sono le cause del diversi Ishvara, Brahma, Vishnu e altri.

Oh Re della Montagna! Tutto questo mondo si intreccia in me; Sono Io che sono l’Ishvara che risiede nel corpi causali; Io sono il Sutratman, Hiranyagarbha che risiede nei corpi sottili e sono Io che sono il Virat, residente nei corpi grossolani. Sono Brahma, Vishnu, e Maheshvara; Io sono le Shakti Brahmi, Vaishnavi e Raudri. Io sono il Sole, sono la Luna, sono le Stelle; Sono gli animali, gli uccelli, sono i Chandala (persone di bassa casta) ed Io sono il ladro, sono il crudele cacciatore; Sono le virtuose grandi anime ed Io sono femmina, maschio, ed ermafrodita. Non c'è alcun dubbio in questo.

Oh Re della Montagna! Ovunque ci sia qualcosa, vista o sentita, Io sempre vi esisto, dentro e fuori, Non c'è niente in movimento o immobile, che può esistere senza di Me. Se non fosse così, sarebbe come il figlio di una donna sterile. Proprio come una corda è scambiata per un serpente o una ghirlanda, quindi sono l'Uno Brahma e appaio come Ishvara, ecc. Non c'è dubbio in questo. Questo mondo non può apparire senza un substrato. E quel substrato è la Mia Esistenza. Non ci può essere nient’altro.

 

20. Himalaya disse: - "Oh Devi! Se Tu sei misericordiosa con me, io desidero, allora, di vedere la tua forma Virat nello Spazio Quadridimensionale.

 

Questa vista si sviluppa quando la mente si trova nel centro del cuore o al centro delle sopracciglia. È necessario un insegnante appropriato.

 

21-41. Vyasa disse: "Oh Re! Sentendo le parole di Giriraja, Vishnu e tutti gli altri Deva volentieri lo seguirono. Poi la Devi, la dea dell'Universo, conoscendo i desideri dei Deva, mostrò la Sua Forma che soddisfa i desideri dei Bhakta, che è di buon auspicio e che per i Bhakta è come il Kalpa Vriksha. Essi videro la Sua Suprema Forma Virat. Il Satyaloka è situato sulla parte più alta ed è la testa; il Sole e la Luna sono i suoi occhi; le direzioni, le sue orecchie; i Veda sono le sue parole; l'Universo è il suo cuore; la terra è il suo ventre; il Bhuvarloka è l'ombelico; le costellazioni sono le cosce; il Maharloka è il collo; il Janarloka è Il Suo Viso; il Taparloka è la testa, situato sotto il Satyaloka; Indra e il Deva e la Svarloka è Le sue braccia; il suono è l'organo delle orecchie; i gemelli Ashvin, il naso; l'odore è l'organo dell'olfatto; il fuoco è in suo volto; giorno e notte sono come le sue due ali. Brahma dalle quattro facce è le Sue sopracciglia; l'acqua è il Suo palato; la saliva è il Suo organo del gusto; Yama, il Dio della Morte, è i Suoi grandi denti; l'affetto è i Suoi piccoli denti; Maya è il Suo sorriso; la creazione dell'Universo è il suo sguardo; la modestia è il labbro superiore; la cupidigia è il labbro inferiore; l’ingiustizia è la Sua schiena. Il Prajapati è il Suo organo genitale; gli oceani sono le Sue viscere; le montagne sono le Sue ossa; i fiumi sono vene; e gli alberi sono i peli del Suo corpo. Oh Re! La gioventù, la verginità, e la vecchiaia sono le Sue migliori andature, posizioni o percorsi, le nuvole sono i Suoi bei capelli; i due crepuscoli sono i Suoi vestiti; la Luna è la mente della Madre dell'Universo; Hari è il Suo Vijñana Shakti (il potere della conoscenza); e Rudra è il Suo potere che tutto distrugge. I cavalli e altri animali sono i Suoi fianchi; le regioni inferiori Atala, ecc., sono le zone in basso dai fianchi ai Suoi piedi.

I Deva cominciarono a contemplare questo Suo aspetto Cosmico (Virata) con occhi ben aperti, con stupore. Migliaia di raggi infuocati venivano emessi dalla Sua Forma; iniziò a leccare tutto l'universo con le labbra; le due file di denti cominciarono a fare suoni orribili; fuochi uscivano dagli occhi; si potevano notare diverse armi nelle Sue mani; e i Brahmana e Kshattriya sono diventati il cibo di quella Terribile Divinità. Si potevano vedere migliaia di teste, occhi e piedi in quella forma. Milioni di Soli, milioni di fulmini, ci si mescolavano. Orribile, Terribile, quell’aspetto sembrava terrifico sia per gli occhi, che per il cuore e la mente. I Deva quindi videro e iniziarono ad emettere grida di orrore e costernazione; i loro cuori tremavano e sono stati catturati da una immobile insensatezza.

"Ecco la Devi, la nostra Madre e Preservatrice". Questa idea svanì via subito dalle loro menti.

 

In quel momento i Veda che erano sui quattro lati della Devi, rimossero lo svenimento dei Deva e li resero consapevoli. Gli immortali ottennero, quindi, gli eccellenti Veda; e cominciarono a lodare e cantare inni con voce rotta dai sentimenti e con le lacrime che scorrevano dai loro occhi.

 

42-53. I Deva dissero: "Oh Madre! Perdona le nostre colpe. Proteggi noi, miseri, che siamo nati da Te. Oh Protettrice dei Deva! Trattieni la tua rabbia; siamo molto terrorizzati alla vista di questa Tua Forma.

"Oh Devi! Noi siamo immortali inferiori; quali preghiere possiamo offrire a Te! Te Stessa non puoi misurare i Tuoi poteri; come possiamo noi allora, che siamo nati in seguito, sapere della Tua grandezza! Ci inchiniamo a Te, la Signora dell'Universo! Ci inchiniamo a Te della natura del Pranava Om; Tu sei Colei che è dimostrata in tutti i Vedanta. Ci inchiniamo a Te, della forma di Hrim! Ci inchiniamo a Te, il Sé di tutti, da cui hanno avuto origine il fuoco, il Sole e la Luna e da cui sono nate tutte le piante medicinali. Ci inchiniamo alla Devi, la Divinità Cosmica, il Sé in tutti e da dove sono nati tutti i Deva, i Sadhya, gli animali, gli uccelli, e gli uomini! Ci inchiniamo di nuovo e di nuovo alla Grande Forma, Maha Maya, il Sé di tutti, da cui sono nati il soffio vitale Prana, Apana, cereali e frumenti, e che è la fonte dell’ascetismo, della fede, della verità, della continenza e le regole su cosa fare e cosa non fare nelle attuali circostanze. I sette Prana, i sette Loka, le sette Fiamme, i sette Samidh, le sette Oblazioni al Fuoco, sono nati da te! Ci inchiniamo a Te, il Grande Sé in tutto! Ci inchiniamo alla forma Universale della Divinità dell'Universo da cui sono sorti tutti gli oceani, le montagne, tutti i fiumi, tutte le piante medicinali e tutti i Rasa (i gusti di tutte le cose). Ci inchiniamo a quella Forma Virat, il Grande Sé, la Maha Maya, da cui hanno origine i sacrifici, il palo sacrificale (a cui la vittima è legata per essere immolata) e le Dakshina (le offerte sacrificali), i Rik, Yajus, e Sama Veda. Oh Madre! Oh Maha Maya! Ci inchiniamo al Tuo lato di fronte, al Tuo lato posteriore, alla Tua destra e sinistra, alla Tua parte superiore, alla Tua parte inferiore ed a tutti i Tuoi lati. Oh Devi! Sii così gentile da nascondere questa Tua straordinaria Forma Terrifica, e mostrarci la tua Forma amabile e bella.

 

54-56. Vyasa disse: "Oh Re! La Madre del Mondo, l'Oceano di misericordia, vedendo i Deva terrorizzati, nascose la sua spaventosa Forma Cosmica e mostrò il suo aspetto molto bello, piacevole per tutto il mondo. Il suo corpo divenne morbido e delicato. In una mano teneva il cappio, e in un altra teneva il pungolo. Le altre due mani facevano gesti per dissipare tutte le loro paure ed erano pronte a concedere benedizioni. I Suoi occhi emettevano raggi di bontà; il Suo viso era adorno di bei sorrisi. I Deva divennero subito contenti di questo e si prostrarono a Lei con mente pacifica e poi parlarono con grande gioia.

 

Qui finisce il trentatreesimo capitolo del Settimo Libro sulla Virat Rupa (Forma Cosmica) della Devi, esposta dalla Madre del Mondo nel Mahapuranam Shrimad Devi Bhagavatam di 18.000 versi, da Maharishi Veda Vyasa.

 

 

Capitolo XXXIV

 

Sulla Conoscenza e l’Emancipazione Finale

 

1-22. La Devi disse: - "Oh Deva! Non siete affatto degni di vedere questa mia splendida Forma Cosmica. Dove siete Voi! e dove si trova questa mia Forma, ma è per l’affetto verso i miei Bhakta che ho mostrato a tutti voi questa mia Grande Forma. Nessuno può vederla senza la mia Grazia, lo studio dei Veda, lo Yoga, l’offerta, il Sacrificio, l'austerità o altri Sadhana sono piuttosto incompetenti a rendere visibile questa mia Forma. Oh Re delle montagne! Ascolta ora le vere istruzioni. Il Grande Sé è l'unica Suprema Cosa in questo mondo di Maya (illusioni). Egli è colui che sta sotto le varie Upadhi (limitazioni) di un attore e fruitore, svolge diverse funzioni che portano al Dharma (giustizia) e all’Adharma (ingiustizia). Poi va in vari uteri e gode del piacere o del dolore secondo il suo karma. Poi di nuovo a causa delle tendenze relative a queste nascite viene impegnato in varie funzioni e ottiene di nuovo vari corpi e gode varietà di piaceri e dolori. Oh migliore tra le Montagne! Non vi è cessazione in queste nascite e morti; è come un orologio regolare; non ha inizio e continua a lavorare per un periodo infinito. L’Ignoranza o Avidya è la causa di questo Samsara. Il desiderio viene da questo e l’azione da lì scorre. Così gli uomini dovrebbero fare del loro meglio per sbarazzarsi di questa Ignoranza. Oh Re delle Montagne! Che altro dire di questo, l'obiettivo della vita è raggiunto quando questa ignoranza è distrutta. Il più alto obiettivo è raggiunto da una Jiva, quando viene liberata, pur vivendo. E Vidya è l'unica cosa che è in grado di distruggere questa ignoranza. (Come l’oscurità non può dissipare le tenebre, così) il Karma (azione) fatto per ignoranza è l'ignoranza stessa; ed una tale attività non può distruggere l'ignoranza. Quindi non è corretto aspettarsi che tale Avidya possa essere distrutta dal fare opere. Le azioni sono del tutto inutili. Le Jiva vogliono ancora e ancora le gioie dei sensi a causa di questo Karma. L’attaccamento nasce da questo desiderio; le discrepanze si insinuano dentro e fuori questo attaccamento pieno di ignoranza, grandi calamità accadono quando vengono commessi tali errori o discrepanze. Così ogni uomo sano di mente dovrebbe fare del suo meglio per ottenere questo Jñanam (conoscenza). E come è prescritto negli Shruti che si debbano fare azioni (e cercare di vivere cento anni) quindi è anche consigliabile compiere opere. Ed ancora le Shruti dichiarano che la "liberazione finale proviene dalla Conoscenza" così si dovrebbe acquisire il Jñanam. Se si seguono entrambi, allora le opere diventano benefiche e contribuiscono al Jñanam. (Quindi le Jiva dovrebbero adottarle entrambi.) Altri dicono che questo è impossibile a causa della loro natura contraddittoria. I nodi del cuore sono scatenati dal Jñanam e vengono saldati di più dal Karma. Come possono in questo modo stare insieme? Sono così diametralmente opposti. Oscurità e luce non possono stare insieme, allo stesso modo Jñanam e Karma non possono stare insieme. Perciò si devono fare tutti i Karma (le azioni) meglio che si può, come prescritto nei Veda, fino a quando si ottiene Chittashuddhi (la purificazione del cuore e della mente). Le azioni si devono compiere fino a quando non vengano svolti Shama (il controllo degli organi interni dei sensi), Dama (controllo degli organi esterni dei sensi), Titiksha (il potere di sopportare il calore ed il freddo e altre dualità), Vairagyam (il distacco) , Sattva Sambhava (la nascita del puro Sattva Guna nel proprio cuore). Dopo questi, le azioni cessano per quell'uomo. Allora sarebbe opportuno per lui prendere il Sannyasa da un guru (maestro spirituale) che ha tenuto i suoi sensi sotto controllo, che è esperto conoscitore degli Shruti, unito a Brahma (che pratica l'unione yogica con Brahma). Dovrebbe avvicinarsi al guru con una Bhakti sincera. E dovrebbe giorno e notte, senza pigrizia, fare Shravanam, Mananam, e Nididhyasanam (ascoltare, pensare e profondamente realizzare) le parole Vedanta. Egli deve costantemente riflettere sui significati della Mahavakyam (Grande Enunciazione) "Tat Tvam Asi". "Tat Tvam Asi" significa Tu sei Quello; afferma l'identità del Sé Supremo (Brahma) e del Sé Incarnato (Jivatma). Quando viene realizzata questa identità, arriva il coraggio e poi si ottiene la Mia natura. Prima di tutto, si deve cercare di realizzare (con il ragionamento) l'idea veicolata da quella frase. Con la parola "Tat" si intende Me Stessa, della natura del Brahman; e con la parola "Tvam" si intende "Jiva", il sé incarnato e la parola "Asi" indica, senza dubbio, l'identità di questi due. Le due parole "Tat" e "Tvam" non possono essere apparentemente identificate, poichè sembrano trasmettere significati contraddittori ("Tat" che implica l'onniscienza, onnipresenza, e altre qualità universali e "Tvam" che implica la non onniscienza e altre qualità di carattere limitato). Quindi, per stabilire l'identità tra i due, si dovrebbero adottare Bhagalakshana e Tyagalakshana. [N. B. Bhagalakshana - tipo di Lakshana o uso secondario di una parola con la quale si perde in parte e si mantiene in parte il suo significato primario chiamato anche Jahadajahallakshana. Tyaga Lakshana - un uso secondario di una parola con la quale si perde in parte il suo significato primario.]

 

23-40. Il Sé Supremo è Brahma - Coscienza, dotata di onniscienza, ecc., ed il Sé Incarnato è la Limitata Coscienza Jiva, ecc. Lasciando da parte entrambi i loro attributi, prendiamo la Coscienza, quando entrambi sono identici ed arriviamo al Brahma, senza secondo. L'esempio è ora citato per illustrare quello che viene chiamato Bhagalakshana e Tyagalakshana. "Questo è quel Devadatta" indica Devadatta visto prima e Devadatta visto ora significa uno e la stessa persona, se lasciamo da parte il tempo passato ed il tempo presente prendiamo solamente il corpo di Devadatta. Questo corpo grossolano deriva dai elementi grossolani Panchikrita. È il ricettacolo del godimento dei frutti del suo karma ed è suscettibile alla malattia ed alla vecchiaia. Questo corpo è tutto Maya; quindi non ha certamente alcuna esistenza reale. Oh Signore delle Montagne! Sappi che questa è la Upadhi (limitazione) grossolana del Mio vero Sé. I cinque Jñanendriya (organi dei sensi), i cinque karmendriya (organi di azione), i Prana Vayu, la mente e Buddhi (intelletto razionale), in tutto, questi diciassette elementi vanno a formare il corpo sottile, Sukshma Deha. Così dicono gli esperti Pundit. Questo corpo del Sé Supremo è causato dai cinque elementi originali Apanchikrita. Attraverso questo corpo, dolore e piacere si fanno sentire nel cuore. Questa è la seconda Upadhi dell'Atman. Ajñana o Ignoranza Primordiale, senza inizio e indescrivibile, è il terzo corpo dell'Atman. Sappi anche che questo è la mia terza Upadhi. Quando tutte queste Upadhi cessano, rimane solo il Sé Supremo, il Brahman.

All'interno di questi tre corpi grossolani e sottili, le cinque guaine (o involucri), Annamaya, Pranamaya, Manomaya, Vijñanamaya e Anandamaya esistono sempre. Quando si rinuncia a queste, si ottiene Brahmapuchcha. Che è Brahma ed anche la Mia Natura. Questo è lo scopo delle parole del Vedanta "Non questo, non questo". Questo Sé non nasce né muore. Non vive pur essendo nato. (Ma rimane costante, anche se non è nato). Questo Sé è non nato, eterno, intramontabile, antico. Non viene ucciso, quando il corpo viene ucciso. Se qualcuno vuole ucciderlo o qualcuno pensa che sia ucciso, entrambi non hanno capito niente; Esso non uccide né viene ucciso. Questo Atman, più sottile del più sottile e più grande del più grande, si trova all'interno della grotta (la Buddhi) delle Jiva. Colui il cui cuore è purificato e che è libero da Sankalpa e Vikalpa (dubbio e fenomeni mentali), conosce Esso e la Sua gloria ed è libero da dispiaceri e problemi. Conosci questo Atman e Buddhi come l'auriga, questo corpo come il carro, e la mente come le redini. I sensi ed i loro organi sono i cavalli e gli oggetti del piacere sono i loro obiettivi. I saggi dichiarano che l'Atman unito alla mente ed agli organi dei sensi gode degli oggetti. Colui che è sprovveduto, inconsapevole, e sempre impuro, non realizza il suo Atman, anzi è legato a questo mondo. Colui che è giudizioso, consapevole, e sempre puro raggiunge l'obiettivo, realizza il più alto Sé; e non scenderà da Quello. Quell'uomo il cui auriga è la Saggezza, e che mantiene i suoi sensi sotto controllo, mantenendo strette le redini della sua mente, sarà in grado di attraversare l'oceano del Samsara e otterrà la Mia dimora più alta, della natura dell'eterna Esistenza, Intelligenza e Beatitudine. Per cui bisognerebbe sempre meditare intensamente su di Me per realizzare la natura del Sé attraverso Shravanam (l’ascolto), Mananam (il pensiero) e Nididhyasanam (la contemplazione del Sé).

 

41-44. Quando attraverso la pratica costante, come già detto, il proprio cuore è adatto al Samadhi (essere assorbito nello Spirito), poco prima di questo, egli dovrebbe capire i significati delle lettere separate nel mantra seme di Mahamaya (ह्रीं - hrīṃ). La lettera "Ha" indica il corpo grossolano, la lettera "Ra" il corpo sottile e la lettera "I" indica il corpo causale; la "M" (il punto sul semicerchio) è il Mio quarto stato "Turiya". Meditando così sugli stati differenziati separati, l'uomo intelligente deve anche meditare sui suddetti tre Bija (semi) nel corpo cosmico e dovrebbe quindi cercare di stabilire l'identità tra i due. Prima di entrare in Samadhi, dopo aver pensato molto attentamente quanto sopra, si dovrebbe chiudere gli occhi e meditare su di Me, la Divinità Suprema dell'Universo, il Luminoso e Radiante Brahman.

 

45-50. Oh Capo delle Montagne! Ponendo fine a tutti i desideri mondani, libero da gelosia e altri mali, egli dovrebbe (con la pratica costante del Pranayama) rendere uguali secondo le regole del Pranayama, il Prana Vayu (respiro inalato) e l’Apana Vayu (respiro esalato) e con una devozione sincera ottenere il corpo grossolano (Vaishvanara) indicato dalla lettera "Ha" dissolto nel corpo sottile Taijasa. Il corpo Taijasa (il corpo sottile), la lettera "Ra", si trova in una grotta dove non c'è rumore (nella grotta Sushumna). Dopo questo egli dovrebbe dissolvere il Taijasa, "Ra" nel corpo causale "I". Deve poi dissolvere il corpo causale, il Prajña "I" nello stato di Turiya Hrim. Poi dovrebbe andare in una regione dove non c'è parola o la cosa su cui si parla, che è assolutamente privo di dualità, quel Akhanda Satcitananda e meditare su quel Supremo Sé nel mezzo dell'ardente Fiamma della Coscienza. Oh Re delle Montagne! Così gli uomini attraverso la meditazione di cui sopra, dovrebbero realizzare l'identità tra la Jiva e Brahma e vedere Me e ottenere Mia Natura. Oh Signore delle Montagne! Così l'uomo intelligente fermamente deciso, con la pratica di questo yoga vede e realizza la natura della Mio Supremo Sé e distrugge immediatamente l'Ignoranza e tutte le azioni della stessa.

 

Qui finisce il trentaquattresimo capitolo del Settimo Libro sulla Conoscenza e l’Emancipazione Finale, esposta dalla Madre del Mondo nel Mahapuranam Shrimad Devi Bhagavatam di 18.000 versi, da Maharishi Veda Vyasa.

 

 

Capitolo XXXV

 

Sullo Yoga e Mantra Siddhi

 

1. Himalaya disse: - "Oh Maheshvari! Ora parlami dello Yoga con tutti i suoi Amga (arti), dandomi la conoscenza della Coscienza Suprema in modo tale che possa realizzare il mio Sé, quando lo pratico in base a tali istruzioni.

 

2-10. Shri Devi disse: "Lo Yoga non esiste nei mondi superiori, né esiste sulla terra o nelle regioni inferiori (Patala). Coloro che sono abili nello Yoga dicono che la realizzazione della identità tra il Jivatma ed il Paramatma è "Yoga". Oh Colui che è senza peccato! I nemici di questo Yoga sono sei; e sono la lussuria, l'ira, l'avidità, l'ignoranza, la vanità e la gelosia. Gli yogi raggiungono la realizzazione dello Yoga quando diventano in grado di distruggere questi sei nemici praticando i complementi allo Yoga. Yama, Niyama, Asana, Pranayama, Pratyahara, Dharana, Dhyâna, e Samadhi, questi sono gli otto stadi dello Yoga. Yama include Ahimsa (non-violenza); Satya (sincerità); Asteyam (non rubare, con la mente o negli atti); Brahmacharya (continenza, castità); Daya (compassione verso tutti gli esseri); la rettitudine; il perdono, la fermezza; la moderazione nel mangiare, e la pulizia (esterna e interna). Questi sono dieci. Anche Niyama comprende dieci qualità: Tapasya (austerità e penitenze); Santosha (contentezza); Astikya (fede in Dio e nei Veda, Deva, Dharma e Adharma); la carità (nelle buone cause); l’adorazione di Dio; ascolto dei Siddhanta (detti) dei Veda; Hri o la modestia (non fare alcun atto irreligioso o biasimevole); Shraddha (la fede nelle osservanze); Japam (la pronuncia in silenzio dei mantra, dei Gayatri o dei detti dei Purana) e Homam (l’offerta quotidiana di oblazioni al Fuoco Sacro). Ci sono cinque tipi di Asana (posture) che sono encomiabili: Padmasana, Svastikasana, Bhadrasana, Vajrasana e Virasana. Padmasana consiste nelll’incrociare le gambe mettendo i piedi sulle cosce opposte (il piede destro sulla coscia sinistra e il piede sinistro sulla coscia destra) e prendendo, con la mano destra portata dietro, le dita del piede destro e con la mano sinistra le dita del piede sinistro; sedendo poi dritti e con facilità. Questo è consigliato dagli Yogi (e da questo si può elevarsi in aria).

N. B. Le mani, secondo alcuni, non devono essere portate dietro; entrambe le mani sono incrociate e poste allo stesso modo sulle cosce.

 

11-20. Posizionare le piante dei piedi completamente sotto le cosce, tenere il corpo dritto, e sedersi a proprio agio. Questo è chiamato il Svastikasana. Bhadrasana consiste nel porre bene i due talloni sui due lati dei due nervi del testicolo, vicino all'ano e prendere con le mani i due talloni nella parte inferiore dei testicoli e poi sedersi a proprio agio. Questo è molto apprezzato dagli Yogi. Vajrasana (posizione del fulmine o del diamante) consiste nel mettere i piedi sulle cosce, mettendo poi le mani sotto cosce, e poi sedersi a proprio agio. Virasana consiste nel sedersi sui talloni collocando il piede destro sotto la coscia destra e il piede sinistro sotto la coscia sinistra e sedersi a proprio agio con il corpo dritto.

 

Prendendo il respiro da Ida (la narice sinistra) fino a quando contiamo "Om" sedici volte, trattenendo il respiro nel Sushumna finché contiamo "Om" sessantaquattro volte e poi espirando lentamente dalla Nadi Pingala (la narice destra) fino a quando contiamo "Om" trentadue volte. (Il primo processo è chiamato Puraka, il secondo è chiamato Kumbhaka, e il terzo si chiama Rechaka). Questo è chiamato Pranayama dagli esperti di Yoga. Si dovrebbe andare avanti in questo modo con il Pranayama molte volte. All'inizio, provare con il numero dodici, cioè, contiamo "Om" dodici volte e poi aumentare gradualmente il numero a sedici e così via. Il Pranayama è di due tipi: Sagarbha e Vigarbha. Si chiama Sagarbha quando il Pranayama viene eseguito ripetendo l’Ista Mantra (il mantra personale), facendo Japam (la ripetizione meditativa di un mantra) e meditando. Si chiama Vigarbha Pranayama quando "Om" è semplicemente contato senza nessun altro mantra. Quando questo Pranayama è praticato più volte, quando si comincia a sudare viene chiamato di basso livello; quando il corpo comincia a tremare, viene chiamato di medio livello; e quando uno si alza in aria, lasciando il terreno, è chiamato il miglior Pranayama. (Perciò chi pratica il Pranayama dovrebbe continuare finché non diventa in grado di salire in aria).

 

21-30. Adesso è il turno di Pratyahara. I sensi viaggiano spontaneamente verso i loro oggetti, come se non ci fosse nessuno a controllare. Frenarli forzatamente e farli tornare indietro da quegli oggetti si chiama "Pratyahara". Mantenere il prana Vāyu sulle dita, sui talloni, ginocchia, cosce, osso sacro - organi genitali, ombelico, cuore, collo - gola, palato, naso, tra le sopracciglia, e sulla parte superiore della testa, in questi dodici posti rispettivamente è chiamato "Dharana". Concentrare la mente sulla coscienza interna e poi meditare l'Ista Devata all'interno della Jivatma. Questo è il Dhyana. Il Samadhi consiste nell'identificare sempre la Jivatma ed il Paramatma. Così dicono i saggi. (il Samadhi è di due tipi: Samprajñata, o Savikalpak; e Nirvikalpak. Quando le idee Conoscitore, Conoscenza e Cosa Conosciuta, rimangono separati nella coscienza, ma la mente sente quel Akhanda Satcitananda Brahma e il suo cuore rimane lì, viene chiamato Samprajñata Samadhi; e quando quelle tre idee svaniscono, mentre quella di Brahma rimane, si chiama Asamprajñata Samadhi). Così ho descritto per te lo Yoga con i suoi otto stadi. Oh Montagna! Questo corpo composto di cinque elementi, e con la Jiva dotata dell'essenza del Sole, della Luna, e del Fuoco e con Brahma al suo interno come fossero la stessa cosa, è denominato con il termine "Vishva". Ci sono 350.000 Nadi (Canali dove scorre l’energia) in questo corpo umano; di queste, le principali sono dieci. Di queste dieci tre sono più importanti. La più importante e la prima di queste tre è Sushumna, della natura della Luna, del Sole e del Fuoco, situata al centro del midollo spinale (si estende dal plesso sacrale sotto al Brahmaradhra nella testa in alto dove sembra come un fiore sbocciato di Dhustura, la datura). Alla sinistra di questa Sushumna c’è Ida Nadi, bianca e che sembra come Luna; questa Nadi è della natura della Forza, è come il nettare. Sul lato destro di Sushumna c’è Pingala Nadi di natura maschile; essa rappresenta il Sole. Sushumna comprende la natura di tutti i Tejas (fuochi) e rappresenta il Fuoco.

 

31-41. Nella parte più profonda di Sushumna c’è Vichtra o Chitrini Bhulingam Nadi (a forma di ragnatela) al centro della quale risiedono le Shakti Ichcha (volontà), Jñana (conoscenza) e Kriya (azione), splendenti come milioni di soli. Sopra di esso si trova Hrim, il Maya Bija Haratma con "Ha" ed il Chandrabindu che rappresenta il Suono (Nada). Sopra questo c’è la Fiamma, la Kula Kundalini (il Serpente di Fuoco) di colore rosso e come se fosse inebriata. All'esterno di Essa vi è il Loto Adhara di colore giallo che ha quattro petali comprendenti le quattro lettere "va", "śa", "ṣa", e "sa". Gli yogi meditano su questo. Nel suo centro vi è lo spazio esagonale (Pitham). Questo è chiamato Muladhara perché è la base e supporta tutti i sei fiori di loto. Sopra di esso c’è Svadhistana Chakra, focoso e che emette lucentezza come il diamante, con sei petali che rappresentano le sei lettere "ba", "bha", "ma", "ya", "ra", "la". La parola "Sva" significa "Param Lingam" (simbolo maschile superiore). Pertanto i saggi lo chiamano "Svadhisthan Chakram". Sopra di esso si trova il "Manipura Chakram" del colore del fulmine in nuvole e molto focoso; che comprende le dieci petali, composto da 10 lettere: ḍa ḍha, ṇa, ta, tha, da, dha, na, pa, pha. Il loto assomiglia ad una perla; quindi è "Manipadma". Vishnu abita qui. La meditazione su questo chakra conduce alla vista di Vishnu. Sopra c’ è "Anahata" Padma con i dodici petali che rappresentano le dodici lettere ka, kha, ga, gha, ṅa, ca, cha, ja, jha, ña, ṭa, ṭha. Nel mezzo vi è Banalingam, splendente come il Sole. Questo loto emette il suono Shabda Brahman, senza essere colpiti; per questo è chiamato Anahata. Questo chakra è la fonte della gioia. Qui dimora Rudra, la Persona Suprema.

 

42-43. Sopra di esso si trova il Vishuddha Chakra con sedici petali, che comprende le sedici lettere a, ā, i, ī, u, ū, ṛ, ṝ, ḷ, ḹ, e, ai, o, au, aṃ, aḥ. Questo chakra è di colore scuro, di particolare brillantezza e luminosità, ed è situato nella gola. Il Jivatma qui vede il Paramatma (il Supremo Sé) ed è purificato; per questo è chiamato Vishuddha. Questo meraviglioso loto viene definito Akasha.

 

44-45. Sopra, fra le sopracciglia, si trova lo straordinariamente bello Ajña Chakra con due petali che compongono le due lettere "ha" e "kṣa". Il Sé risiede in questo loto. Quando le persone sono stazionate qui, possono vedere tutto e sapere del presente, passato e futuro. Qui si hanno i comandi della Divinità Suprema; per questo è chiamato Ajna Chakra.

 

46-47. Sopra questo c’è il Kailasha Chakra; su di esso c’è il Rodhini Chikra. Oh colui che fa buoni voti! Così ti ho descritto tutto sugli Adhara Chakra. Gli Yogi importanti dicono che ancora sopra vi è il Bindu Sthan, la sede della Suprema Divinità con mille petali. Oh migliore delle Montagne! Così io dichiaro il migliore dei percorsi che conducono allo Yoga.

 

48. Ora, ascolta qual è la prossima cosa da fare. In primo luogo eseguendo "Puraka" Pranayama, fissare la mente sul Loto Muladhara. Poi contrarre e risvegliare la Kula Kundalini Shakti lì, tra l'ano e gli organi genitali, attraverso quel Vayu.

 

49. Penetrare, poi, i Lingam (il brillante Svayambhu Adi Lingam) nei vari chakra sopra citati e trasferire il cuore unito con la Shakti al Sahasrara (il loto dai mille petali). Poi là meditare la Shakti in unione con Shambhu.

 

50-51. Là nel Bindu Chakra, dal rapporto di Shiva e Shakti, viene prodotto una sorta di succo, simile ad una tintura rossa. Con quel Nettare della Gioia, lo Yogi saggio diventa la Maya Shakti, avendo successi nello Yoga, beve; poi compiacendo tutti i Deva nei sei Chakra con l’offerta di questo nettare, lo Yogi porta di nuovo la Shakti sul Loto Muladhara.

 

52. Così, praticando questo ogni giorno, senza dubbio, tutti i mantra di cui sopra raggiungono il pieno successo.

 

53-54. E si sarà liberi da questo Samsara, pieno di vecchiaia e morte, ecc. Oh Signore delle Montagne! Io sono la Madre del Mondo; Il Mio devoto otterrà tutte le mie qualità; non vi è alcun dubbio in questo. Oh Bambino! Ti ho così descritto l’eccellente Yoga, trattenendo il Vayu (Pavana Dharana Yoga).

 

55. Ora ascolta da Me il Dharana Yoga. Per fissare completamente il cuore sulla Mia brillantissima Forza, che pervade tutti le direzioni, i paesi, e sempre conduce velocemente all'unione della Jiva con Brahma.

 

56-58. Se non si effettua rapidamente questa operazione, a causa delle impurità del cuore, poi lo yogi dovrebbe adottare quello che viene chiamato "Avayava Yoga". Oh Capo delle Montagne! Il Sadhaka dovrebbe fissare il suo cuore sulle Mie delicate mani, sui Miei piedi e altre parti del corpo una per una e cercare di conquistare ciascuno di questi luoghi. In tal modo il suo cuore sarà purificato. Poi dovrebbe fissare quel cuore purificato sul Mio intero corpo.

 

59-62. Il praticante deve praticare con Japam e Homam il mantra finché la sua mente non sia dissolta in Me, la Mia Coscienza. Con la pratica della meditazione sul Mantra, la cosa da conoscere (Brahma) si trasforma in conoscenza. Sappi per certo, che il Mantra è inutile senza Yoga e lo Yoga è inutile senza il Mantra. Il Mantra e lo Yoga sono i due mezzi infallibili per realizzare Brahma. Come il vaso in una stanza buia è visibile attraverso una lampada, così questa Jivatma, circondata da Maya, è visibile al Paramatma (il più alto Sé) attraverso il Mantra. Oh Migliore delle Montagne! Così ti ho descritto lo Yoga con i suoi Anga (stadi). Si dovrebbe ricevere istruzioni su di loro dalla bocca di un Guru; altrimenti milioni di Shastra non saranno mai in grado di darvi una vera realizzazione del significato dello yoga.

 

Qui finisce il trentacinquesimo capitolo del Settimo Libro sullo Yoga e Mantra Siddhi, esposto dalla Madre del Mondo nel Mahapuranam Shrimad Devi Bhagavatam di 18.000 versi, di Maharishi Veda Vyasa.

 

 

Capitolo XXXVI

 

Sulla Suprema Conoscenza di Brahma

 

1-4. Shri Devi disse: "Oh Himalaya! Rendendo così il proprio sé attaccato allo Yoga dal processo sopra indicato e seduto su una posizione yogica, si dovrebbe meditare sulla Mia Natura di Brahma con una devozione sincera. (Ora ascolta come sorge la conoscenza di quell’Esistenza senza forma ed Imperituro Brahman.) Egli è manifesto, vicino, sì, ma anche in movimento nei cuori di tutti gli esseri. Egli è il ben noto Supremo Obiettivo. Sappi che tutto ciò che, veglia, sogna, o dorme, che si muove, respira o batte gli occhi, si fonda su di Lui. Egli è superiore all’essere e non-essere: superiore alla Sapienza, Egli è il migliore oggetto di adorazione per tutte le creature. Lui è brillante, più piccolo del più piccolo e in Lui i mondi e i loro governanti sono fondati. Egli è l'Imperituro Brahman. Egli è il Creatore (Vita), il Rivelatore della Sacra Conoscenza (Parola) e onnisciente (o la Mente Cosmica). Questa è la verità. Lui è immortale, Oh Saumya (amabile, gentile)! Sappi che Egli è l'obiettivo da colpire.

 

Nota. - Le parole "superiore alla Sapienza" significano superiore a Brahma. (Brahma è il più alto di tutte le Jiva, superiore a Brahma significa superiore a tutte le creature. La parola Vijñana denota Brahma come si può trovare nel seguente discorso di Brahma nel Bhagavad Purana) "Io, l’Energia della Sapienza (Vijñana-Shakti) sono nato dall'ombelico di questo Essere che riposa sulle acque e che possiede Poteri Infiniti".

 

Vishnu è chiamato "Prana", perché è il leader di tutti (Prana-netri). Egli è chiamato Vak, perché Egli è il Maestro di tutti; Vishnu è chiamato Manas perché è il consigliere di tutti (Mantri). Egli è il controllore di tutte le Jiva.

 

La terza strofa stabilisce che deve essere meditato il Brahman o che la Manana deve essere eseguita; come insegna la seconda strofa che Dhyana o la concentrazione è anche necessaria.

 

5-6. Afferrare il Nome Mistico come l'arco, e sapere che il Brahman è l'obiettivo da colpire. Mettere su questa grande arma (Om), la freccia (della mente) affilata dalla meditazione. Ritirare te stesso da tutti gli oggetti, e con la mente assorbita nell'idea del Brahman, colpire l'obiettivo; sappi, oh Saumya! Che solo quell’Imperituro è il bersaglio. Il grande nome "Om" è l'arco, la mente è la freccia, e il Brahman si dice che sia il bersaglio. È per colpire per cui i pensieri sono concentrati, per poi entrare nel bersaglio.

 

Nota. - Così è stato insegnato Shravana, Manana, e Dhyana del Brahman. Questo è il metodo del Brahma-upasana.

 

7. In Lui si intrecciano i cieli, e gli interspazi, e si mescola anche con i sensi. Lo conosciamo per essere Colui che dà sostegno a tutti, l'Atman. Smetti con tutte le altre parole (così come con il culto di altre divinità). Questo (Atman) è il rifugio degli Immortali.

 

"Lui è il ponte dell’Immortale" - le parole Amrita o Immortale significano le Mukta Jiva. Nel Vedanta Sutra I, 3-2, è detto che il Signore è il rifugio delle Mukta. Così pure che "Egli è la Meta Suprema delle Mukta".

 

8-9. In Lui sono fissate le reti della vita (Nadi), come i raggi al centro di una ruota di un carro; Egli è quello (Atman) che pervade il cuore, e con la sua libera volontà si manifesta in diversi modi (come Visva, Taijasa, ecc., negli stati di veglia, sonno, ecc.); e anche come l’Uno; come Prajña nello stato senza sogni. Medita sull'Atman come Om (completo di tutte le qualità di buon auspicio e che è lo scopo principale dei Veda), al fine di acquisire la conoscenza del Paramatman, che è al di là della Prakriti e delle Shri Tattva. Il tuo benessere consiste in tale conoscenza.

 

Nota. - Questo dimostra che il Brahman è l’Antaryamin Purusa. Risiede nel cuore dove tutte le 72.000 Nadi si incontrano, come i raggi si incontrano al centro della ruota. Si muove all'interno degli organi, non per il proprio piacere, ma per dare vita ed energia a tutti loro. L'Om con tutti i suoi attributi deve essere costantemente meditato. Egli si manifesta in molteplici modi negli stati di veglia e sogno come Vishva e Taijasa; mentre si manifesta come Uno nello stato di Sushupti o nel sonno senza sogni come Prajña. È al di là delle tenebre; Egli non ha corpo mortale. Meditare su tale Vishnu nel cuore al fine di ottenere il Brahman Supremo, con l'aiuto del Mantra Om. Il risultato di questa meditazione è che si otterrà il proprio benessere, tutti i mali cesseranno, e si otterrà la benedizione della manifestazione della Divinità - il proprio Sé Reale all'interno del proprio cuore.

 

10. Colui che è Saggio, e Onnisciente, la cui Grandezza è così manifestata nei mondi, deve essere meditato come l'Atman che risiede nell’Etere, nello Spazio quadridimensionale, nella città splendente del Brahman (il cuore) . Egli è il Controllore della mente e la Guida dei sensi e del corpo. Egli dimora nel corpo denso, controllando il cuore. Lui, l'Atman, quando manifesta se stesso come il Beato e Immortale, è visto dai saggi attraverso la purezza del cuore.

 

11. Le catene delle Jiva sono tagliate a pezzi, i legami dei Linga-deha e Prakriti vengono rimossi (gli effetti di tutti), le sue attività periscono, quando Egli è visto che è Supremamente Alto (o quando il Supremamente Alto guarda la Jiva.) [Nota. - Vishnu è Paravare, perché Para o Esseri Superiori come Rama, Brahma, ecc, sono Avara o inferiori al Suo confronto.]

 

[Nota. - Questo mostra il risultato della Sapienza Divina nell'ultima strofa. L’Avidya riguarda sia Ishvara che la Jiva. Previene che Ishvara sia visto dalla Jiva, e che la Jiva sia vista da Ishvara. Si tratta di un legame diretto della Jiva e una catena metaforica di Ishvara. Avidya è il nome dato a Prakriti nel suo stato attivo. Quando le sue tre qualità Sattva, Rajas e Tamas, sono attivamente manifeste. La distruzione di Avidya significa mettere questi Guna nel loro stato latente. C'è una grande differenza tra la distruzione dell’Avidya - catene come insegnato in questo verso, ed il loro allentamento come descritto in precedenza in questo verso! Là Avidya ancora rimane, perché era semplicemente un Paroksa o apprensione intellettuale della Verità. Qui avidya viene distrutto da Aparoksa o conoscenza intuitiva del Brahman.

 

I legami sono cinque: Il più basso è il legame Avidya, quindi il legame Lingadeha, poi il legame Pramachchadaka Prakriti, il legame Kama, e il legame Karma. Quando tutte questi legami vengono distrutti, quindi il Jñani va attraverso il Sentiero della Luce al Santamka Loka. Prima di procedere oltre tutti devono salutare Shishu-Mara - il Guardiano della soglia - il centro dell'Universo.

 

Shishumara significa letteralmente assassino di bambini, significa anche delfino ed è il nome di una costellazione, a nord, vicino al Polo. Corrisponde forse con il Draco o Orsa Minore. Per una descrizione più completa, vedi Bhagavatam Purâna Libro 5, capitolo 23. Qui è un riferimento mistico di un Essere di un ordine elevato, che ogni Jñani passa, a suo modo al di là di questo Universo. Esso può corrispondere all'anello invalicabile della 'Dottrina Segreta'! È anche il nome di Hari, come troviamo nel seguente versetto "Il Supremo Hari, il Sostegno dell’infinità dei mondi e che è chiamato Shishumara, viene salutato da tutti i conoscitori di Brahma, in cammino verso il Dio Supremo.]

 

12. Il Brahman (chiamato Shishumaram) libero da tutte le passioni e le parti (si manifesta nel mondo esterno) nella suprema guaina d'oro (l'uovo cosmico). Questo è puro, è la Suprema delle Luci, è questo che i conoscitori dell'Atman conoscono. [Nota. - "È al centro del Cosmo (come Shishumara, la Luce di tutte i Soli Cosmici) Egli è anche al centro del nostro Sole e illumina tutti i pianeti."]

 

Nella prima relazione Egli è meditato come Shishumara e nella seconda come Gayatri.

[Nota .-- Nell'uomo, il Brahman si manifesta nel cuore o Uovo Aureo, chiamato la città del Brahman. Nell'Universo, Egli si manifesta nell’Uovo Cosmico, chiamato "Guaina d'Oro". Questi sono i due luoghi in cui Brahman può essere meditato.

 

Questo versetto è stato spiegato in due modi: in primo luogo, in riferimento a Shishumara  e in secondo luogo, come insegnamento su come meditare su Narayana nel Sole. La "Guaina d'Oro" dovrebbe quindi significare la sfera solare. Il Supremo Brahman risiede nella eccellente Guaina d'Oro. Egli è puro e senza parti.]

 

13. Il sole non splende in Sua presenza, né la luna e le stelle (perché la sua luce è più grande della loro, appaiono come bui in quel Splendore, come il lume di candela con il Sole. Né questi lampi, e tanto meno questo fuoco splendono in Sua presenza. Quando Egli splende, tutto splende dopo di Lui; dalla Sua Luce tutto diventa manifesto.

 

Il Sole non illumina Lui né la luna e le stelle. Né questi lampi; tanto meno lo illumina questo fuoco. Quando Egli illumina tutti (il Sole, ecc.), essi poi splendono dopo (di Lui con la Sua luce). L'intero universo rivela la Sua luce (l’universo è la Sua luce e la luce dell’universo è Sua).

Nota. - Il Sole, ecc., non illumina Lui, cioè, non lo può far diventare manifesto.

 

14. L’Eternamente Libero è in verità solo questo Brahman. Egli è nell’Occidente, nel Nord e nel Sud, nello Zenith e nel Nadir. Solo il Brahman è; è Lui che pervade tutte le direzioni. È  solo questo Brahman che pervade tutto. Solo questo Brahman è il Completo (che esiste in tutti i tempi per l’Eternità). Questo Brahman è il migliore!

 

Solo questo (Idam) Brahman è Vishvam o Infinito o Completo (Purnam). Solo questo è il migliore, il più alto di tutti. Siccome la parola "Idam" viene utilizzata più volte in questo verso, qualifica la parola Brahman e non "Vishvam".

[Nota. - è detto che il Brahman deve essere meditato pienamente nel cuore e nel Hiranmaya Kosha. Ma non ci si deve confondere e pensare che Egli sia dunque limitato in quei due luoghi, perciò si può concludere che essi sono selezionati perché sono i migliori.]

 

15-16. L'uomo che realizza questo è soddisfatto e ha tutto quello che vuole ed è considerato come il migliore. Egli diventa Brahman, il suo Sé è contento e non vuole nulla, né diventa dispiaciuto. Oh Re! La paura nasce dall'idea di secondo; dove non c'è secondo, la paura non esiste. Nessun pericolo quindi si pone per lui ad essere separato da Me. Ma Io non vengo mai separato da lui.

 

17. Oh Himalaya! Sappi che Io sono lui e lui è Me. Sappi che Io sono vista lì dove risiede il Mio Jñani.

 

18. Né io risiedo in qualsiasi luogo sacro di pellegrinaggio, né vivo nel Kailash né a Vaikuntha, né in qualsiasi altro luogo. Risiedo nel cuore di loto del Mio Jñani.

 

19. L'uomo benedetto che adora una volta il Mio Jñani, ottiene milioni di volte il frutto della Mia adorazione. La sua famiglia è resa pura e sua madre diventa benedetta. Colui il cui cuore è diluito nell’onnipervadente Coscienza di Brahma, purifica tutto questo mondo. Non c'è alcun dubbio su questo.

 

20. Oh Migliore tra le Montagne! Ora ti ho detto tutto quello che hai chiesto sul Brahma Jñana. Nulla ora deve essere ulteriormente descritto.

 

21. Questo Brahma Vidya (la scienza della conoscenza di Brahma) è da impartire al figlio maggiore, che sia dedicato e di buon carattere ed a colui che è dotato delle buone qualità menzionate negli Shastra e non deve essere dato a qualsiasi altra persona.

 

22. Colui che è completamente devoto al suo Ishta Deva e che è altrettanto devoto al suo guru, a lui le persone sagge dovrebbero esporre il Brahma Vidya.

 

23. In verità, chi consiglia questo Brahma Vidya, è Dio stesso; nessuno è in grado di ripagare i debiti dovuti a lui.

 

24. Colui che dà vita ad un uomo di Brahma, è, senza dubbio, superiore al padre ordinario; perché la nascita che un padre dà viene distrutta; invece la nascita di Brahma che è data dal Guru non viene mai distrutta.

 

25. Così lo Shruti dice: - Non fare del male al Guru che impartisce la conoscenza di Brahma.

 

26. In tutte le Siddhanta (conclusioni decise) degli Shastra, si afferma che il Guru che impartisce la conoscenza del Brahman è il migliore e il più onorevole. Se Shiva, si arrabbia, il Guru lo può salvare; ma quando il Guru si arrabbia, Shankara non lo può salvare. Perciò il Guru deve essere servito con la massima cura.

 

27. Così il Guru deve essere servito con tutte le cure che sono possibili, attraverso il corpo, la mente e la parola si dovrebbe sempre compiacerLo. Altrimenti si diviene ingrati e non si viene salvati.

 

28. Oh Migliore tra le Montagne! È molto difficile acquisire il Brahma Jñana. Ascolta una storia. Un Muni chiamato Dadhyam di famiglia Atharvana andò da Indra e lo pregò che gli desse il Brahma Jñana. Indra disse: "Io ti darò il Brahma-Jnana, ma se tu lo impartirai a qualsiasi altra persona, ti taglierò la testa". Dadhyarna accettò e Indra gli diede il Brahma-Jñana. Dopo un paio di giorni, i due Ashvin andarono dal Muni e lo pregarono per il Brahma Vidya, Il Muni disse: "Se vi do il Brahma-Vidya, Indra mi taglierà la testa". Sentendo questo i due Ashvin dissero: "Noi ti taglieremo la testa e la conserveremo, poi attaccheremo la testa di un cavallo al tuo corpo. Istruiscici con la bocca di questo cavallo e quando Indra taglierà via questa tua bocca, noi rimetteremo la tua vecchia testa". Quando dissero così, il Muni diede loro il Brahma-Vidya. Indra gli tagliò la testa con la sua folgore. Quando la testa di cavallo del Muni fu tagliata, i due medici dei Deva rimisero la testa originale. Questo è ampiamente conosciuto in tutti i Veda.

 

Oh Capo delle Montagne! Diventa beato chi ottiene questo Brahma-Vidya!

 

Qui finisce il trentaseiesimo capitolo del Settimo Libro sulla Suprema Conoscenza di Brahma, esposto dalla Madre del Mondo nel Mahapuranam Shrimad Devi Bhagavatam di 18.000 versi, di Maharishi Veda Vyasa.

 

 

Capitolo XXXVII

 

Sul Bhakti Yoga

 

 

1. Himalaya disse: "Oh Madre! Ora descrivi il Bhakti Yoga, per cui gli uomini comuni che non hanno il distacco ottengono facilmente la conoscenza di Brahma.

 

2-10. La Devi ha detto: "Oh Capo delle Montagne! Ci sono tre percorsi, ampiamente noti, che portano alla liberazione finale (Moksa) Si tratta di Karma Yoga, Jñana Yoga e Bhakti Yoga. Di questi tre, il Bhakti Yoga è il più facile in tutti gli aspetti; la gente lo può fare molto bene senza incorrere in alcuna sofferenza per il corpo, e portando la mente a una perfetta concentrazione. Questa Bhakti (devozione) a sua volta è di tre specie come lo sono tre i Guna. La sua Bhakti è Tamasica per colui che adora Me per il dolore altrui, essendo pieno di vanità, gelosia e rabbia. La Bhakti è Rajasica, quando si adora Me per il proprio benessere e non si intende fare del male agli altri. Quando si ha qualche desiderio o scopo, una certa fama o per ottenere alcuni oggetti di piacere, con ignoranza, o di pensare se stesso diverso da Me, adorandomi con grande devozione. Ed ancora la Bhakti è Sattvica quando qualcuno adora Me per purificare i suoi peccati, e offre a Me il risultato di tutto il suo karma, pensando che Jiva e Ishvara sono separati e sapendo che questa sua azione è autorizzata dai Veda e quindi deve essere osservata. Questa Bhakti Sattvica è diversa dalla Suprema Bhakti in quanto i devoti mi pensano come separata; ma essa porta alla Suprema Bhakti. Le altre due Bhakti non portano alla Parā Bhakti (Suprema Bhakti o il Supremo amore disinteressato).

 

11-20. Ora ascolta attentamente circa la Parā Bhakti che ora descriverò a te. Chi ascolta sempre le mie Glorie e recita il Mio Nome, colui la cui mente si sofferma sempre, come un flusso incessante d'olio, in Me che sono il ricettacolo di tutte le qualità di buon auspicio e dei Guna. Ma lui non ha la minima traccia di qualsiasi desiderio per ottenere i frutti del suo Karma; anzi non vuole Samipya, Sarsti, Sayujya, e Salokya e altre forme di liberazione! Diventa pieno di devozione solo per Me, adora solo Me; non conosce nulla superiore al servire me e lui non vuole nemmeno la liberazione finale. Non gli piace abbandonare questa idea di Sevya (essere servito) e Sevaka (servo che serve). Medita sempre su di me con una vigilanza costante e attivato da un sentimento di Devozione Suprema; non pensa se stesso separato da me, ma piuttosto si pensa "io sono Bhagavati". Egli considera tutte le anime come Me stessa e Mi ama come ama se stesso. Egli non fa alcuna differenza tra le Jiva e me, perché trova la stessa Chaitanya (consapevolezza, intelligenza) ovunque e manifestata in tutto. Non litiga con nessuno perché ha abbandonato tutte le idee sulla separatezza; si inchina, e adora i Chandala (intoccabili) e tutte le Jiva. Colui che diventa pieno di devozione per me ogni volta che vede il Mio posto, i Miei devoti, e ascolta gli Shastra, descrivendo le Mie opere, e ogni volta che medita sui Miei mantra, lui si riempie con il massimo amore e gli si rizzano i capelli dall'amore per Me e lacrime d'amore scorrono incessantemente da entrambi gli occhi; egli recita il Mio nome e le Mie gesta con voce soffocata dal sentimento d'amore per Me.

[N. B. - Para Prema Bhakti è come la corsa esasperante di un fiume verso l'Oceano; quindi in forma di vapore in alto nel cielo; nelle cime delle Montagne himalayane viene congelato in neve dove si svolgono vari giochi di colori vivaci.]

 

21-30. Oh Signore delle montagne! Egli adora Me con intenso sentimento come la Madre di questo universo e la Causa di tutte le cause. Svolge i compiti quotidiani e occasionali e tutti i miei voti e sacrifici senza mostrare alcun sentimento avaro nel suo dispendio di denaro. Egli desidera naturalmente svolgere le mie festività e visitare i luoghi dove i miei Utsav (Festival) sono tenuti. Lui canta Il mio nome ad alta voce e balla, essendo inebriato con il mio amore, e non ha idea di egoismo ed è privo dell'idea del suo corpo, pensando che il corpo non è suo. Pensa che tutto ciò che è Prarabdha (fatto nelle sue vite passate) deve accadere e quindi non si agita per la conservazione del suo corpo e anima. Questo tipo di Bhakti è chiamata Para Bhakti o Devozione Suprema. Qui l'idea predominante è l'idea della Devi e nessun altra idea prende il suo posto. Oh Montagna! Egli viene subito dissolto nella Mia Natura di Consapevolezza il cui cuore è davvero pieno di tale Parā Bhakti o Tutto Amore. I saggi chiamano la limitante fase di questa devozione e distacco come Jñana (conoscenza). Quando questo Jñana sorge, Bhakti e distacco ottengono i loro scopi. Sì! Egli va poi al Mani Dvipa, quando il suo Ahamkara (Ego - Sé) non sorge dal suo Prarabdba Karma, anche se non ha mancato di dare la sua vita in devozione. Oh Montagna! Quell'uomo gode di tutti gli oggetti dei piaceri, anche se riluttante e alla fine del periodo, ottiene la conoscenza della mia coscienza. Con la quale raggiunge la liberazione finale per sempre. Senza questo Jñana, la Liberazione Finale è impossibile.

 

31-33. Egli realizza il Para Brahma che ottiene in questo suo corpo alla suddetta Jñana (conoscenza) della Pratyak Atma (Anima Trascendentale) nel suo cuore; quando il suo Prana lascia il suo corpo, non ottiene rinascita. Lo Shruti dice: "Colui che conosce Brahma, diventa Brahma". Nella logica di Kantha-Chamikara (collana - oro sul collo)*, l'ignoranza svanisce. Egli raggiunge tutta la sua conoscenza dell'oggetto da raggiungere, quando riconosce l'oro sul suo collo, quando questa ignoranza è distrutta dalla conoscenza.

* Mentre un braccialetto alla mano non ha bisogno di uno specchio per essere visto, una collana al collo ha bisogno sicuramente di aiuto esterno per essere ammirata e apprezzata. Ci dimentichiamo che l'abbiamo intorno al nostro collo, o semplicemente non ricordiamo la sua bellezza. Non possiamo vedere la nostra collana intorno al collo; qualcuno o qualcosa deve farcela notare.

 

34-37. Oh Migliore tra le Montagne! Questa mia coscienza è diversa dai vasi percepiti, ecc. (da ciò che viene percepito), e la non percepita Maya. L'immagine di questo Paramatma è vista in corpi diversi dall'Atma come l'immagine riflessa in uno specchio; come l'immagine si riflette nell’acqua, così questo Paramatma è visto nei Pitriloka. Come l'ombra e la luce sono ben distinti, così nel mio Mani-dvipa, sorge la conoscenza dell'unicità senza un secondo. Quell'uomo che risiede nel Brahma Loka per il periodo di un Kalpa (un Kalpa dura 4,32 miliardi di anni, cioè un "giorno di Brahma") lascia il suo corpo senza raggiungere Jñana, anche se aveva il suo Vairagyam (distacco). Poi prende nascita in una famiglia benestante e pura e, praticando di nuovo il suo Yoga, ottiene la Mia Coscienza.

 

38-45. Oh Re delle Montagne! Questo Jñana insorge dopo molte nascite, non arriva in una sola nascita; così si dovrebbe cercare di fare del proprio meglio per ottenere questo Jñana. Se, raggiungendo questa rara nascita umana, uno non ottiene questo Jñana, sappi che una grande calamità è toccata a lui. Perciò questa nascita umana è molto difficile da raggiungere; e poi la nascita in una famiglia di bramini è ancora più rara; inoltre, tra i bramini, la conoscenza dei Veda (della Coscienza) è estremamente rara. Il raggiungimento delle sei qualità (che sono considerate come le sei ricchezze), la moderazione delle passioni, ecc.; il successo nello Yoga e l'acquisizione di un puro vero Guru, tutti questi sono molto difficili da raggiungere in questa vita. Oh Montagna! La maturità e le attività degli organi dei sensi, e la purificazione del corpo secondo i riti vedici sono tutti molto difficili da raggiungere. Sappi ancora una volta che la liberazione finale viene ottenuta con i meriti acquisiti in molte nascite. La nascita di quell'uomo che raggiunge tutte le qualifiche sopra citate e non fa del suo meglio per raggiungere questo Jñana è del tutto inutile. Così si dovrebbe cercare di fare del proprio meglio per acquisire il Jñana. Allora, in ogni momento, si ottiengono i frutti del sacrificio Ashvamedha. Non c'è alcun dubbio in questo. Come il ghee (burro chiarificato) risiede potenzialmente nel latte, così il Vijñana Brahma risiede in ogni corpo. Quindi, fai della mente la zangola e sbattilo sempre con essa. Poi, poco a poco, la conoscenza di Brahma sarà raggiunta.

 

L'uomo raggiunge la beatitudine quando arriva questo Jñana; così dice il Vedanta. Così ti ho descritto in breve, Oh Re delle montagne! tutto quello che volevi sentire. Ora che cosa vuoi di più?

 

Qui finisce il trentasettesimo capitolo del Settimo Libro sulle glorie della Bhakti, esposto dalla Madre del Mondo nel Mahapuranam Shrimad Devi Bhagavatam di 18.000 versi, di Maharishi Veda Vyasa.

 

 

Capitolo XXXVIII

 

I voti ed i Luoghi Sacri della Devi

 

1-2. Himalaya disse: "Oh Devi! Descrivi i posti su questa terra che sono importanti, sacri, e vale la pena visitare e che Tu gradisci di più. Oh Madre! Anche santificaci descrivendo i voti e Utsav (festività) che sono a Te graditi, e eseguendo i quali, gli uomini diventano benedetti e sono soddisfatti.

 

3-10. La Devi disse: "Oh Himavan! Tutti i posti che sono su questa terra sono tutti Miei e tutti dovrebbero essere visitati. Ed ogni momento è adatto per prendere voti e onorare le Mie festività (Utsav). Perché Io sono della natura che pervade ogni momento; così qualunque azione venga eseguita in qualsiasi momento è pari a prendere i Miei voti e ad onorare le festività. Oh Re delle montagne! Per il Mio affetto ai Miei Bhakta, ora ti dirò ancora qualcosa. Ascolta. C'è un grande luogo di pellegrinaggio chiamato Kolhapura nel paese meridionale (sulle rive del fiume Panchaganga, in Maharashtra). Qui la Devi Lakshmi vi risiede sempre. Il secondo posto è Matripura nella montagna Sahyadri, qui dimora la Devi Renuka (è anche il luogo di nascita di Dattatreya). Il terzo posto è Tulajapur; il luogo successivo è Saptashringa, i grandi luoghi di Hingula e Jvala Mukhi. Poi i grandi luoghi di Sakambhari, Bhramari, Shriraktadantika e Durga. Il migliore di tutti i posti è quello di Vindhyachala Vasini, i grandi luoghi di Annapurna e l'eccellente Kanchipur (Conjiverum). Seguono i luoghi di Bhima Devi (Vaishno Devi), Vimala Devi, Shri Chandrala Devi di Karnat, e il luogo di Kaushiki. Poi il grande luogo di Nilamba in cima al Nilaparvata, il luogo di Jambunadeshvari, e la bella Shrinagara.

 

11-20. Il grande luogo di Shri Guhya Kali, ben noto in Nepal, e quello di Shri Minakshi Devi fondato nel Chidamvaram (Madurai). Il grande luogo chiamato Vedaranya dove risiede Sundari Devi; poi il posto di nome Ekamvaram, e il luogo Bhubaneshvara vicino Purusottama dove sempre dimoro come Para Shakti Bhubaneshvari. Il famoso luogo di Mahalasa, conosciuto nel sud con il nome Mallari; il luogo di Yogeshvari Varat, e il famoso luogo di Nila Sarasvati in Cina. Il luogo eccellente di Bagala a Baidyanath, il supremo luogo Manidvipa di Shrimati Bhubaneshvari dove Io sempre risiedo. Yonimandala Kamakhya, il luogo di Shrimati Tripura Bhairavi, l'eccellente di tutti i luoghi di questa terra, dove la Devi Maha Maya risiede sempre. Non c'è nessun altro posto migliore di questo sulla terra. Qui la Devi ogni mese ha le Sue mestruazioni e dove gli uomini virtuosi sono visti. Qui tutti i Deva vi rimangono sotto forma di montagne e dove sulle montagne i Deva eccellenti abitano. I saggi dicono: tra tutti i posti che ci sono della natura della Devi, non c'è posto migliore di questo Kamakhya Yonimandala. Puskara, il luogo sacro, è la sede di Gayatri; il luogo di Chandika ad Amaresha: e il luogo eccellente di Puskarekshini a Frabhasa. Il luogo di Linga-Dharini Devi a Naimisaranya, e il luogo di Purubuta a Puskaraksha; Rati dimora ad Asadhi.

 

21-30. Dandini Parameshvari dimora a Chandamundi. Bhuti dimora a Bharabhuti; e Nakule-Shvari dimora a Nakula. Chandrika dimora a Harishchandra; Shankari a Shrigiri; Trishula a Japeshvara; e Sukshma a Amritakeswara. Shankari dimora a Ujjain, Sharvani nel luogo Madhyama, e Marga Dayini dimora nel santo Kedara Kshetra. La celebre Bhairavi dimora nel luogo chiamato Bhairava; Mangala a Gaya Kshetra; Sthanupriya a Kuruksetra; e Svayambhuvi Devi dimora a Nakula; Ugra dimora a Kankhal; Vishvesa dimora a Vimaleshvara, Mahananda a Attahasa e Mahantaka a Mahendra. Bhimeshvarî dimora a Bhima; il Bhavani Shankari dimora a Vastrapadma; e Rudrani a Ardha Koti. Vishalakshi dimora a Avimukta; Mahabhaga dimora a Mahalaya; Bhadrakarni a Gokarna; e Bhadra risiede in Bhadrakarnak; Utpalakshi dimora a Suvarnaksha; Sthanivisha a Sthanu; Kamala a Kamalalaya; Chanda a Chhagalandaka, situato nel sud vicino alla costa del mare. Trisandhya dimora a Kurundala; Mukuteshvari in Makota; Shandaka a Mandalesha; Kali a Kalanjara; Dhvani in Shankukarna; Sthula a Sthulakeshvara; e Parameshvarî Hrillekha abita nel cuore di loto dei Jñani.

 

31-34. I luoghi menzionati sono tutti i più cari alla Devi. In primo luogo devono essere ascoltati i meriti di questi luoghi; poi la Devi è deve essere adorata con i riti e le cerimonie secondo le regole. Oppure, Oh Montagna! Tutti i luoghi santi di pellegrinaggio hanno sede a Kashi. La Devi risiede sempre lì. Le persone, devote alla Devi, visitano questi luoghi e se fanno Japam e meditano sui piedi di loto della Devi, saranno certamente liberati dai vincoli del Samsara; non vi è alcun dubbio su questo. Se qualcuno, alzandosi la mattina, recita i nomi di questi luoghi, tutti i suoi peccati saranno immediatamente bruciati.

 

35-40. E se si leggono, durante lo Shraddha (le cerimonie e rituali per gli antenati, i Pitri. Shraddha letteralmente significa fede), dinanzi ai bramini, questi nomi sacri della Devi, i propri Pitri verranno purificati dai loro peccati nel Mahakasha attraverso il Maha Prana ed otterranno il loro obiettivo più alto. Oh Colui che fa buoni voti! Passo ora a descriverti i voti che devono essere attentamente osservati da uomini e donne; ascolta. Ananta Tritiyakhya Vrata (voto), Rasakalyani Vrata, e Ardranandakara Vrata, questi tre Vrata si osservino nel Tritiya (terzo) tithi. Poi ci sono il voto del Venerdì, i voti di Krishna Chaturdashi, il voto del Martedì, e il voto del crepuscolo. In questo voto del crepuscolo, Maha Deva mise la Devi, la sera su un asana; ed Egli, insieme con gli altri Deva, cominciarono a danzare davanti a lei. Il digiuno è imposto in questo voto; e poi la sera si deve adorare la Devi, la Donatrice di tutte le cose di buon auspicio. Soprattutto ogni quindici giorni, se la Devi viene adorata, Lei sarà estremamente soddisfatta.

 

41. Oh migliore tra le Montagne! Il voto del Lunedì è molto piacevole per me; dovrebbe essere fatta l’adorazione della Devi e si dovrebbe prendere il proprio cibo solo quando si fa notte.

 

42-43. I voti delle due nove notti chiamate Navaratra devono essere osservati, uno in autunno e l'altro nella stagione primaverile. Questi sono a me molto cari. È certamente il Mio devoto e molto caro a Me colui che per la Mia soddisfazione esegue questi e gli altri voti di Nitya Naimittik, libero da ogni superbia e gelosia. Di certo ottiene la Sajujya Mukti (liberazione) con Me.

 

44-46. Oh Nagaraja! L’Holy (Dol) festival nel mese di Chait, il terzo giorno della quindicina bianca (luna crescente), è molto piacevole per Me e dovrebbe essere rispettato da tutti. I Miei devoti eseguono il Shayanotsava nel Purnamasi (luna piena) del mese di Asadha; il Jagaranotsava nel Purnamasi del mese di Kartik, il Ratha Jatra nel terzo giorno della quindicina bianca di Asadha; il Damanotsava a Chaitra. E il mio caro festival nel mese di Shravana e vari altri festival.

 

47-49. In tutti questi festival si dovrebbero celebrare bene con gioia tutti i miei devoti, e le Kumari (vergini), con vestiti eleganti, ed i ragazzi, pensando che tutti sono della Mia stessa natura. Non ci deve essere nessuna avarizia ed Io devo essere adorata con fiori, ecc. Chi fa questo con attenzione e devotamente osserva ogni anno tutte queste feste è benedetto e raggiunge il suo obiettivo ed è molto caro a Me. Oh Nagendra! Così ti ho descritto in breve tutti i voti che piacciono a me. Queste istruzioni non devono essere impartite a chi non è un discepolo, né a chi non è Mio devoto.

 

Qui finisce il trentottesimo capitolo del Settimo Libro sui voti ed i luoghi sacri della Devi, esposto dalla Madre del Mondo nel Mahapuranam Shrimad Devi Bhagavatam di 18.000 versi, di Maharishi Veda Vyasa.

 

 

Capitolo XXXIX

 

Il Culto della Madre del Mondo

 

1. Himalaya disse: "Oh Devi! Oh Maheshvari! Oh Tu, Oceano di Misericordia! Oh Madre del Mondo! Ora descrivi in dettaglio come è condotto il Tuo culto, le sue norme e cerimoniali.

 

2-20. La Devi disse: "Oh Re delle Montagne! Ti descrivo ora i riti e le cerimonie ed i metodi del Mio culto che sono a Me graditi. Ascoltali con attenzione e con fede. Il Mio culto è di due tipi: esterno ed interno. Il culto esterno è anch’esso di due tipi: uno è vedico, e l'altro è tantrico. Anche il culto vedico è di due tipi a seconda delle differenze delle Mie forme. Coloro che sono iniziati ai mantra vedici Mi adorano secondo i riti e le cerimonie vediche e coloro che sono iniziati ai mantra tantrici Mi adorano secondo i riti tantrici. Quell'uomo stupido che, conoscendo i segreti del culto, agisce in contrasto con loro, è completamente rovinato e va all'inferno (i mondi inferiori).

In primo luogo ti descriverò il culto vedico; ascolta. La Mia Suprema Forma che hai visto prima, con innumerevoli teste, innumerevoli occhi, innumerevoli piedi, e l’Illuminatrice delle intelligenze di tutte le Jiva, dotata di tutti i poteri, superiore al più alto, molto grande, adora Quella, inchinati a Quella e medita su Quella. Oh Nagendra! Questa è la prima forma di adorazione che ti descrivo. Con i tuoi sensi sotto controllo, tranquillo, con una mente ben concentrata, privo di egoismo e vanità, e devoto a Quella, esegui sacrifici per Quella, rifugiati in Quella, osserva Quella nel tempio della tua mente, e recita sempre il Suo nome e medita su di Lei. Abbraccia Me e le Mie idee con una concentrata amorevole devozione e soddisfami con l'esecuzione di sacrifici, austerità e regali. Attraverso la Mia Grazia, sarai senza dubbio in grado di ottenere la liberazione finale. Chi è interamente legato a Me, pensando Me come la Suprema, è il più importante tra i Bhakta. Prometto che lo libererò sicuramente da questo oceano del mondo. Oh Re delle Montagne! La Meditazione con il Karma (Karma Yoga) ed il Jñana con la Bhakti porteranno il devoto a Me. Solo con il lavoro su se stessi si sarà in grado di ottenere Me. Oh Himavan! Dal Dharma sorge la Bhakti e dalla Bhakti sorge il Supremo Jñana. Ciò che è detto negli Shruti, Smriti e Shastra i Maharishi lo prendono come il Dharma; e ciò che è scritto in altri Shastra, lo considerano essere Dharmabhasa (l'ombra o il riflesso del Dharma). Dalla Mia Natura onnisciente e onnipotente, sono scaturiti i Veda. A causa della mancanza di ignoranza in Me, i Veda non possono mai essere invalidati. Le Smriti sono ricavate dal significato dei Veda; così le Smriti e i Purana che sono stati fatti da Manu e dagli altri Rishi, sono autorevoli. In alcuni luoghi è lasciato intendere che ci sono altri Shastra oltre ai Veda, prendendo i Tantra indirettamente in considerazione. Sebbene al loro interno le questioni relative al Dharma vi siano menzionate. Ma siccome sono apparentemente in contrasto con gli Shruti, i Tantra non sono accettati dai Pandit vedici. Gli altri creatori di Shastra sono contrassegnati con la loro ignoranza; così le loro parole non possono essere affidabili. Perciò chi vuole la liberazione finale deve ricorrere esclusivamente ai Veda. Come l'ordine del re non è mai disobbedito tra i suoi sudditi, così lo Shruti, il Mio Comando, il Signore di tutti, non può mai essere abbandonato dagli uomini.

 

21-30. Per preservare i miei comandamenti, ho creato le caste Brahmana e Kshatriya. I miei segreti sono tutti incorporati negli Shruti. Per questo motivo, le parole degli Shruti sono senza dubbio conosciute e osservate dai saggi. Oh Montagna! Quando il Dharma (rettitudine) diminuisce e l’Adharma (ingiustizia) regna sovrana, Io allora mi manifesto nel mondo come Sakambhari, Rama, Krishna e altri. Perciò sono classificati i Deva, come i conservatori dei Veda, ed i Daitya, come i distruttori dei Veda. Per coloro che non praticano secondo i Veda ho creato molti inferni per le loro lezioni. Quando i peccatori sentono di questi inferni, ne vengono estremamente terrorizzati. Il re deve bandire le persone stupide dal suo regno ed i bramini non devono parlare con loro, né prenderli tra le loro fila e nemmeno invitarli alle loro mense, coloro che abbandonano il Dharma vedico e cercano riparo verso un altro Dharma. Gli Shastra che sono ancora esistenti, contrari agli Shruti e Smriti, sono tutti Tamasa Shastra, Mahadeva ha strutturato questi Vama, Kapalak, Kaulak, Bhairava e Shastra simili per affascinare la gente; altrimenti non ha alcun motivo la loro strutturazione. Quei Brahmani che sono stati bruciati dalle maledizioni di Daksha, Shukra, Dadhichi e che sono stati banditi dal percorso dei Veda, è per liberare loro, passo dopo passo, che Mahadeva ha strutturato i cinque Agama, Shaiva, Vaisnava, Shaura, Shatta e Ganapatya Shastra.

 

31-37. In quei Tantra Shastra, ci sono alcuni passaggi in conformità ai Veda e ci sono altri passaggi contraddittori ai Veda. Se le persone Vaidik ricorrono a passaggi in conformità ai Veda, allora non ci può essere alcun difetto in loro. I bramini non sono Adhikaris (aspiranti qualificati) di quei testi tantrici che sono in contraddizione con i Veda. Quelle persone che non hanno alcuna pretesa sui Veda possono essere Adhikaris a questi testi. Pertanto, il Brahmana Vaidik deve ricorrere ai Veda con tutta la cura possibile e rendere il Para Brahma della natura del Jñana manifesto al loro interno. I sannyasi, vanaprastha, capifamiglia e brahmachari devono rinunciare a tutti i loro desideri e rifugiarsi in Me; liberi da egoismo e vanità, gentili con tutte le creature, i loro cuori tutti dediti a me ed impegnati nel parlare dei Miei luoghi con devozione estatica. Essi adorano sempre la Mia forma Virat (Cosmica), immersa nello Yoga chiamato Aishvarya Yoga (Yoga Cosmico che tratta delle glorie e prosperità di Dio). Che illumina la comprensione con il Sole della Mia Coscienza, e distrugge le tenebre dell'ignoranza nelle persone che sono sempre impegnate a praticare Yoga con Me. Non c'è alcun dubbio in questo. Oh Nagendra! Così ti ho descritto brevemente i metodi e le pratiche della Puja Vedica; ora ti parlerò della Puja Tantrica; ascolta con attenzione.

 

38-47. Su un'immagine o su uno spazio pulito di terra, o sul Sole o la Luna, nell’acqua, nel Vana Linga, in uno Yantra o su un panno o nel loto del cuore, uno deve meditare e adorare la Beata, Superiore al Supremo, la Devi, che ha creato questo universo con i tre Guna Sattva, Raja e Tama, che è piena del succo della misericordia, che è in piena gioventù, il cui colore è rosso come il sole che sorge, la cui bellezza sovrasta tutto, le cui braccia e gambe sono squisitamente meravigliose, Colei che è il sentimento dell'Amore incarnato, che sente molto il dolore mentale dei suoi Bhakta, che, essendo soddisfatta, manifesta Se stessa di fronte ai Bhakta, Colei sulla cui fronte splende incessantemente la falce della Luna, e le cui quattro mani tengono il pungolo, il cappio e i gesti del coraggio e della benedizione. Finché si è impegnati nel culto interno, si dovrebbe essere impegnati anche nel culto esterno; mai abbandonarlo. Il culto è interno quando il cuore viene diluito nel Para Brahma, della natura della Coscienza Universale, Oh Montagna! Conosci la mia coscienza (Samvit) per essere la Mia Suprema Natura senza alcuna limitazione. Pertanto si deve fissare il proprio cuore, libero da altre cose, costantemente a questo Samvit. E ciò che è più di questo Samvit è questo mondo illusorio pieno di Maya. Quindi, per liberarsi da questo mondo si deve meditare costantemente su di Me, il Testimone di tutto, il Sé di tutti, con un cuore pieno di devozione e libero da qualsiasi Sankalpa o desiderio.

 

Oh Migliore tra le Montagne! Ora ti descriverò in dettaglio la forma esterna di culto. Ascolta attentamente.

 

Qui finisce il trentanovesimo capitolo del Settimo Libro sul culto della Madre del Mondo, nel Mahapuranam Shrimad Devi Bhagavatam di 18.000 versi, di Maharishi Veda Vyasa.

 

 

Capitolo XL

 

Il Culto Esterno della Devi

 

1-5. La Devi disse: Alzandosi dal letto la mattina presto, si deve meditare sul loto dai mille petali, luminoso, di colore di canfora, nella parte superiore del capo. Su questo deve ricordarsi il suo Shri Guru, di aspetto molto grazioso, ben decorato con ornamenti, con la sua consorte Shakti e inchinarsi a Lui e in Lui egli deve meditare la Kundalini Devi così - "Mi rifugio in quella Suprema Shakti Kundalini, della natura della Coscienza Suprema, Che si manifesta come Chaitanya mentre sale fino a Brahmarandhra (l'apertura che si suppone sia alla sommità della testa, attraverso cui l'anima prende il volo al momento della morte), e che è della natura del nettare mentre torna indietro nel canale Sushumna". Dopo aver meditato così, si deve meditare sulla Mia Forma Beata all'interno del Fuoco della Kundalini situato nel Loto Muladhara (loto coccigeo). Poi si deve alzare per andare al bagno, ecc., e completare i Sandhya Vandanam (saluti ai crepuscoli e di mezzogiorno) e altri doveri. Il migliore dei bramini, poi, dovrebbe per la Mia soddisfazione eseguire Agnihotra Homa e seduto sul suo asana fare Sankalap (determinazione) per fare la mia Puja (adorazione).

 

N. B. - Il cervello è diviso in tre parti, il basso, l’intermedio ed il superiore, o la parte più in alto che è molto pura.

 

6-10. Poi deve effettuare Bhuta Shuddhi (purificazione degli elementi del corpo attraverso attrazione respiratoria e ricambio) e poi la Matrika Nyasa. Poi si devono ordinare le lettere del Mantra radice di Maya ed eseguire Hrillekha Matrika Nyasa. In questo si deve mettere la lettera "Ha" nel Muladhara, la lettera "Ra" nel proprio cuore, la vocale "i" al centro delle sopracciglia e Hrim sulla parte superiore della testa. Finendo poi tutti gli altri Nyasa secondo quel Mantra, si dovrebbe pensare dentro al proprio corpo Dharma, Jñana, Vairagyam e Prosperità come le quattro gambe della sedia e Adharma, Ajñana, Avairagyam e la non prosperità, questi quattro come il corpo della sedia nelle quattro direzioni Est, Sud, Ovest e Nord. Poi si deve meditare sulla Grande Devi nel loto del proprio cuore soffiato dal Pranayama, situato sui cinque posti dei Preta. Oh Montagna! Brahma, Vishnu, Rudra, Sadashiva e Ishvara sono i cinque Preta situati sotto i Miei piedi.

 

11. Questi sono della natura di terra, acqua, fuoco, aria ed etere, i cinque elementi e anche della natura del Jagrat (risveglio), Svapna (sognare) Susupti (stato di sonno profondo) Turiya (il quarto stato) e Atita Rupa, (il quinto stato) che esclude gli altri 4 stati, corrispondenti ai cinque stati. Ma io, che sono della natura di Brahma, sono oltre i cinque elementi ed i cinque stati; quindi il Mio posto è sempre in cima a queste cinque forze.

 

12. Meditating on Me thus and worshipping Me with his mind concentrated, he is next to make Japam (reciting My name slowly). After Japam he is to make over the fruits of Japam to Me. He should then place the Arghya for the external worship.

 

Meditando così su di Me e adorandomi con mente concentrata, si deve poi fare Japam (recitando il Mio nome lentamente). Dopo il Japam si devono offrire i frutti del Japam a Me. Si deve quindi collocare l’Arghya (offerta, lavaggio simbolico) per il culto esterno.

 

13. Poi il devoto deve spruzzare con l'Astra mantra 'Phat', tutti gli articoli di culto che sono posti di fronte a lui e purificarli.

 

14-18. Si dovrebbero poi chiudere le dieci direzioni con il Chhotika Mudra e inchinarsi al proprio Guru. Prendendo il suo permesso, si deve meditare sul posto esterno la bella forma divina del suo cuore di loto, poi invocare la Divinità all’esterno e posizionarla sul seggio attraverso Prana Pratistha ed eseguire Avahana, e presentare a Lei, con la dovuta devozione, l’Arghya (un'offerta di erba verde, riso, ecc., fatta per adorare un dio), Padya (acqua per lavare le gambe e piedi), Achaman, acqua per il bagno, un paio di vestiti, tutti i tipi di ornamenti, o profumi, fiori e tutti gli articoli necessari e si dovrebbero adorare le divinità attendenti dello Yantra. Se non si è in grado di adorare quotidianamente le divinità attendenti, bisogna venerarle il Venerdì.

 

19. Delle divinità attendenti, si deve meditare la divinità principale della natura del Prabha (illuminazione) e pensare che i tre mondi sono pervasi dai suoi raggi.

 

20. Poi si deve adorare nuovamente la Bhubaneshvari Devi, la Divinità principale insieme ad altre divinità attendenti con profumo, fiori profumati; e Naivedya ed altri squisiti piatti.

 

21-22. Si Deve quindi recitare il Sahasranama (mille nomi) stotra ed il Devi Sukta Mantra "Aham Rudrebhih, ecc." e "Sarve vai Deva Devi mupatasthuh, ecc.", cioè il Devi Atharvashirsha Mantra ed il Mantra di Bhubanesvari delle Upanishad, il famoso mantra, ripetutamente, dandomi così soddisfazione.

 

23-24. Con il cuore pieno d’amore e con la pelle d’oca, tutti Mi dovrebbero soddisfare frequentemente, con lacrime d'amore che scorrono dai loro occhi e con la voce soffocata dai sentimenti, con musica, balli e canti e con tutto il corpo pieno di gioia.

 

25. La mia gloria è ben consolidata nei Veda Parayana e in tutti i Purana. Così per la mia soddisfazione, si deve offrire ogni giorno tutto a Me e recitare le letture dei Veda.

 

26-27. Successivamente, dopo aver completato le offerte Homa, dovrebbe dar da mangiare ai Brahmana, alle giovani vergini vestite bene, ai ragazzi, ai poveri e al pubblico, pensando che tutti loro sono tante forme della Devi. Poi ci si deve inchinare alla Devi che risiede nel proprio cuore e, infine, con il Samhara Mudra prendere congedo dalla divinità invocata.

 

28. Oh Colui che fa buoni voti! Il Mantra Hrillekha (Hrim) è il principale di tutti i mantra; così la mia adorazione e tutte le altre azioni dovrebbero essere eseguite con questo Hrillekha Mantra.

 

29. Io sono sempre riflessa in questo Specchio di Hrillekha; quindi ogni cosa offerta con questo Mio Hrillekha Mantra è come se fosse offerta con tutti i mantra. Poi si deve adorare il Guru con ornamenti, ecc. e pensare a se stessi come beati.

 

30-31. Oh Himavan! Niente rimane in qualsiasi momento, non disponibile per colui che venera la Bhubanesvari Devi. Dopo aver abbandonato il suo corpo, lui va a Mani Dvipa, la Mia Casa. Egli ottiene la forma della Devi; e i Deva costantemente si inchinano a lui.

 

32-45. Oh Mahidhara! Ti ho descritto così le regole del culto della Grande Devi; tieni conto di questo in tutti i suoi aspetti e adorami secondo la tua Adhikara (richiesta) e raggiungerai il tuo obiettivo. Non c'è alcun dubbio in questo. Oh Migliore tra Montagne! Questo Shastra Devi Gita non deve essere esposto a coloro che non sono devoti, a coloro che sono nemici ed a coloro che sono furbi. Se si dà questa segreta Gita, è come togliere la copertura dal seno della madre; così mantienila attentamente in segreto e pensa che questo è molto necessario. Questa Devi Gita dovrebbe essere data a un discepolo, un Bhakta, al figlio maggiore ed a colui che è di buon carattere, ben vestito e devoto alla Devi. Oh Montagna! Durante lo Shraddha (esequie solenni eseguite in onore delle anime degli antenati), chi legge questa Devi Gita di fronte ai brahmana ottiene il supremo posto dei Pitri.

 

Vyasa disse: La Devi scomparve dopo aver descritto tutto questo. I Deva erano contenti e si consideravano benedetti dalla vista della Devi. Oh Janamejaya! Haimavati successivamente ha preso la Sua nascita nella casa di Himalaya ed era conosciuta con il nome di Gauri. Shankara, il Deva dei Deva, la sposò. Sadanana (Kartika) nacque da loro. Lui uccise l’Asura Tadaka. Oh Re! In tempi antichi, quando l'oceano fu frullato, sono state ottenute molte gemme. A quel tempo i Deva cantavano inni alla Devi con una mente concentrata per ottenere Lakshmi Devi. Per mostrare favore ai Deva, Rama Devi uscì dall'oceano. I Deva diedero Lakshmi a Vishnu, il Signore di Vaikuntha. Vishnu fu molto contento di questo. Oh Re! Ti ho descritto così la grandezza della Devi e la nascita di Gauri e Lakshmi. I propri desideri vengono tutti soddisfatti quando si sente questo. Oh Re! Ti ho descritto questo segreto. Fai attenzione a non divulgarlo a nessun altro. Questo è il segreto della Gita; così nascondilo con cura. Oh Cuore Puro! Io ti ho raccontato questa Divina narrazione che distrugge i peccati, come mi hai chiesto. Che altro vuoi sentire? Dimmi.

 

Qui finisce il quarantesimo capitolo del Settimo Libro sul Culto Esterno della Devi, esposto dalla Madre del Mondo nel Mahapuranam Shrimad Devi Bhagavatam di 18.000 versi, di Maharishi Veda Vyasa.

 

 

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