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 aghori.italia

 

 

LE VOSTRE ESPERIENZE

 

 


 

 

Intervista di Lunaria

 

per il suo blog wiccan:

http://ipostasifemminilesuprema.blogspot.it/2015/09/intervista-govinda-das-aghori.html

 

 

1) Ciao Govinda e grazie per aver accettato l'invito! :) Puoi presentarti alle nostre lettrici e ai nostri lettori?

 

Un caldo saluto a tutti voi, sono Govinda Das Aghori , autore del sito www.aghori.it. Ringrazio Lunaria per darmi la possibilità, attraverso la sua intervista, di far conoscere un po’ di più gli aghori e la loro tradizione.

 

2) Devo dire che io ho fatto la scoperta del tuo bellissimo sito www.aghori.it qualche mese fa e che l'ho subito linkato ai miei amici e alle mie amiche; inoltre i tuoi pdf mi sono stati utilissimi nell'approfondimento di quello che poi leggevo sui libri (specialmente le guide di Pio Filippani Ronconi)

(per chi non lo sapesse sul tuo sito ci sono moltissimi pdf, le tue traduzioni, a moltissimi stotram dedicati agli Dei: oltre al testo originale riporti anche la pronuncia delle frasi originali e la traduzione in italiano, spesso con alcune notizie introduttive davvero utili). Anch'io gestisco un blog e metto a disposizione su un sito tutte le mie ricerche e riflessioni; ti va di parlarci un po' di cosa ti ha spinto ad aprire il tuo sito, e quando hai cominciato a studiare l'Induismo? Da cosa sei partito, che interessi hai maturato, come lo hai studiato?

 

Fin dall'adolescenza ho intrapreso la ricerca spirituale. In Italia ho visitato e approfondito varie scuole e nel 1986 sono approdato in India scoprendo i Sadhu Avadhut. Ho vissuto in diversi ashram sperimentando vari sadhana (percorsi spirituali) fino a quando nel 1989 sono arrivato ad Omkareshwar ed ho incontrato Baba Krishna Das Aghori. Affascinato dalla filosofia aghora sono diventato discepolo del Baba restando al suo ashram per diversi anni.

Il sito è nato 10 anni fa subito dopo la dipartita del mio guru Krishna Das Aghori, infatti a lui è dedicato.

(Qui troverete un breve racconto sull’incontro con il mio guru: Incontro con un aghori )

L’intento era di fare un po’ di chiarezza e dissipare alcuni dei molti fraintendimenti riguardo gli aghori. Non è un sito che vuole fare proselitismo, tutt'altro, non sarebbe proprio nello stile degli aghori, ma vuole solo essere una testimonianza di questa affascinante ed antica realtà.

 

3) Come ti dicevo per mail, io non sono strettamente Induista ma sono molto interessata alle Dee; anzi, posso dirti che il mio incontro con Kali avvenne verso i 14 anni, quando cominciai a leggere un po' i miti riguardanti le Dee... per chi cerca una spiritualità al femminile, con un Divino al femminile è quasi d'obbligo imbattersi nelle grandi Dee dell'Induismo, ancora prima che nella Wicca... diciamo che prima, a livello di informazioni, si trova sicuramente l'Induismo, anche se per una ragazzina di 14 anni è difficile se non impossibile capirlo in breve tempo; per quanto riguarda la mia scelta religiosa, io ho assunto nel mio pantheon personale le principali Dee Induiste e mi piace molto l'analisi che se ne fa in ambiente Wicca, su molti siti dedicati a Kali o Durga, dove a queste Dee e ai loro miti si aggiunge anche un confronto con tante altre Dee di diversi pantheon. Posso chiederti qual'è il tuo rapporto con le Dee? Come le vedi, come le percepisci dentro e fuori di te, come le onori, ecc.?
Che rapporto hai con Kali, se puoi parlarcene?

 

Dal mio punto di vista io sono la Dea, la Madre, la Realtà Suprema, io sono Kali. Non c’è alcuna separazione tra Lei, me, voi, questo mondo, questo intero universo, nessuna dualità. Tutto è Uno. Questo è il concetto portante di tutta la filosofia Aghora. Con questa profonda consapevolezza, tutta la mia realtà è cambiata, vedo la Madre in tutto. Questo rapporto di totale fusione con il divino è ben descritto nei testi hindu come Bhakti, devozione; questa consapevolezza è invece chiamata Jñana, conoscenza; insieme con l’azione, Karma, questi sono i tre percorsi che portano alla liberazione finale (Moksha).

La consapevolezza della presenza della Grande Madre in tutte le Sue infinite forme, e la loro adorazione, sono il veicolo ideale per elevare e trasformare la nostra anima liberandola dal giogo della dualità.

 

4) Personalmente (ma credo che molte altre Wiccan eclettiche lo pensino) credo che la Wicca - specialmente la corrente più eclettica - raduni in sé le tante tradizioni politeiste del mondo. In effetti ho scelto la Wicca come mio percorso spirituale perché non solo mi dava la possibilità di rapportarmi al Divino in forma femminile e a tu per tu, quindi "da Sacerdotessa", ma anche perché non ci sono dogmi e diktat da seguire: nessuno mi vieta di scoprire tutte le Dee che voglio, e tutte la tradizioni religiose del mondo, cosa che un monoteista non potrebbe mai fare (e dubito che lo voglia, tra l'altro)... In tal senso, tu sei strettamente Induista? Puoi parlarci un po' di questa religione che risulta complessissima per noi occidentali (vuoi per i concetti, vuoi per il linguaggio tecnico delle parole specifiche) un po' perché noi da secoli siamo dominati dal monoteismo (e quindi un unico, e sempre il solito..., concetto di Dio), un po' perché in Italia manca totalmente una storia delle religioni da far studiare a scuola, vuoi perché il politeismo è sempre visto con sospetto qui da noi... Poi l'Induismo è una delle religioni più antiche della storia dell'umanità...

 

Si, l’induismo è la più antica religione che ancora oggi è largamente diffusa e praticata. Ma parlare di induismo è parlare di una galassia di scuole e correnti diverse, non esiste una figura leader paragonabile ai vari papi, patriarchi, ecc. delle altre grandi religioni. Come molti e diversi sono i percorsi che si possono intraprendere verso la liberazione finale. Non è nemmeno una religione politeista, come erroneamente hanno sempre pensato gli studiosi e teologi occidentali. Nell’induismo dio è uno, il Supremo Brahman, con infinite forme ed energie.

Tra le tante correnti dell’induismo, gli Aghori con la loro filosofia non dualista sono quelli che più mi hanno affascinato, il loro andare oltre ogni apparenza, ogni illusione, ogni dogma, ogni tabù ecc., li ha messi in cima ai miei interessi e curiosità quando ho fatto i miei primi viaggi in India. Una delle cose che ho scoperto è che gli aghori, pur essendo hindu, riconoscono anche tutte le altre religioni, contaminandosi per così dire con altri credi, adottando anche ritualità aliene dall’induismo (in Pakistan si possono trovare aghori mussulmani). Se volete approfondire qui troverete una breve storia degli aghori.

Quindi alla domanda “sei induista?” potrei rispondere si, ma potrei anche dire che non ci sono dei, né religioni, né sacre scritture, né ritualità, esiste solo la Suprema Coscienza che io preferisco visualizzare come la Madre.

Per gli aghori il percorso spirituale non può che essere personale e solo il nostro maestro è in grado di aiutarci, di mostrarci le veloci scorciatoie adatte alla nostra personalità ed al nostro karma.

 

5) Proprio parlando di questo, ovvero del fatto che in Italia nelle scuole è difficile che ai bambini si insegni nel giusto modo e bene le religioni (leggasi: incontri con rappresentanti di questa o quella religione e non con l'insegnante cattolico che parla di questo o quello in appena 5 minuti scarsi...) secondo te cosa si potrebbe fare per invogliare le persone a conoscere religioni alternative al monoteismo, che ha sempre un sacco di spazio nella vita culturale del nostro Paese?

 

Nelle scuole dovrebbero insegnare la spiritualità non la religione!  In Italia abbiamo a che fare con il cattolicesimo, una delle istituzioni di potere più spietate della storia, non sarà facile attuare dei cambiamenti, il loro castello di potere ha ancora mura ben salde.

 

6) Riguardo all'Induismo, in Italia com'è la situazione? C'è qualche gruppo di riferimento? Un paio di anni fa mi era capitato di parlare con italiani convertiti alla devozione a Krishna, ancora attivi nelle loro proposte culturali, ma oltre ai devoti di Krishna ci sono gruppi devoti alle altre Divinità? Tu per esempio fai parte di qualche gruppo? Vivi con altri la tua spiritualità? Un problema per noi Wiccan, che siamo davvero una minoranza in Italia, è trovare luoghi di aggregazione e organizzare eventi. Io stessa cerco di organizzare cose ma purtroppo le donne politeiste in Italia sono pochissime... i contatti che si riescono ad avere con poche persone restano poi quasi sempre confinati per mail. Cosa che mi dispiace moltissimo perché la Wicca è una religione da celebrare all'aperto, con gioia, insieme a tante sorelle.

 

In Italia ci sono diversi templi induisti dedicati a varie divinità (sul web troverete facilmente tutti i loro indirizzi), molti sono anche gli ashram. Io personalmente non frequento spesso questi luoghi preferendo i miei contatti con l’India

Mi spiace che il tuo percorso spirituale non sia ben rappresentato qui in Italia.

 

7) Se ti va, puoi raccontarci un po' come si svolgono i riti o le preghiere induiste? Tempo fa avevo letto che si lasciano offerte come il burro. Mi pare che il rito si chiami Puja; se non erro ci sono anche dei bei piattini d'oro. E un'altra cosa che adoro è il Diwali! Il festival delle luci! In Italia c'è modo di festeggiarlo, presso qualche associazione? Ti dico la verità... se non ci fossero problemi e venissi accettata come semplice spettatrice ci andrei davvero a festeggiare Diwali!

 

A questo proposito vi rimando ad alcune pagine di aghori.it dove brevemente cerco di spiegare proprio ciò che mi chiedi:

http://www.aghori.it/sadhana.htm

http://www.aghori.it/puja.htm

http://www.aghori.it/havan.htm

 

8) Pur dedicandomi alle Dee, di tanto in tanto studio e leggo anche qualcosa relativo agli Dei maschili. Non sono in "sintonia" (nel senso di sentirli "dentro" di me) con essi perché personalmente ritengo che una donna si riveda e si senta più "assimilata" ad una Dea, piuttosto che a un Dio, e soprattutto, il Dio monoteista (così come lo intendono cristiani e islamici), che comunque è androcentrico (vedi tutte le analisi sorte negli anni '70 alla cristologia, fatte dalle teologhe donne e tieni anche presente di come qui in Europa si sia di fatto cancellato la Dea, e le donne ne patiscono ancora i segni...) e un po' perché la figura di Maria non è divina e manca di quelle qualità sessuali, potenti, attive che per esempio ci sono nelle Dee strettamente intese (vedi Ishtar, Kali, Durga ecc.).
Il mio interesse alla Wicca è da ricondurre anche a uno studio profondo della teologia cattolica, che ho fatto dal 2009 al 2014, e che mi ha fatto capire più chiaramente che il cristianesimo non era affatto una religione per me in quanto donna. Mi scaglio soprattutto col concetto di ipostasi di Cristo, ovvero quel concetto che dice che tale Dio assume un'identità sessuale e razziale unica, una volta sola; è un concetto che trovo profondamente ingiusto, sessista e razzista, perché "lascia fuori" dalla divinizzazione tutti quelli che maschi e semiti non lo sono (ovvero gran parte dell'umanità)! Mentre scoprire e adorare Dei di diverse tradizioni (africana, indiana, nativa, inuit, aborigena, europea, asiatica...) permette di divinizzare tutti gli aspetti dell'essere umano, uomo e donna, di questa o quella appartenenza etnica. Trovo profondamente razzista e sessista dipingere Dio come se fosse solo bianco e solo maschio!

A parte questo mio parere personale, di tanto in tanto studio anche gli Dei, dal punto di vista mitologico; oltre a quelli Europei e Semiti, ho studiato (ovviamente sono davvero ai primi rudimenti) anche gli Dei Induisti e devo dire che quello che mi ha attratto di più e che più mi ha colpito per tutto il suo simbolismo concettuale è Shiva. Ho poi letto qualcosa su Vishnu (e le sue diverse incarnazioni, tanto che, da quello che ho potuto leggere, un Induista potrebbe benissimo ritenere Gesù Cristo un'incarnazione di Vishnu...), qualche mito su Krishna, su Ganesha e sui primi Dei, come Usha, Agni, Indra. Puoi parlarci un po' anche di questo aspetto? 
Come ti rapporti a un Dio come Shiva, per esempio? Di Shiva trovo interessanti sia il suo aspetto fallico, di virilità maschile, sia quello di androginia che assume (Metà Shiva e metà Parvati); ma un po' tutta la sua figura (e i suoi diversi epiteti) mi colpiscono: la luna tra i capelli, la posa yogica, il suo legame con le selve, le montagne, il rapporto amoroso con la "Figlia del monte" (la dolce Parvati), il contrasto tra Lei riccamente vestita e Lui, seminudo e vestito con le pelli di animale, il serpente al collo, il tridente, la cavalcatura del toro... E non dimentichiamo che condivide la posa yogica, il riferimento alle selve e la virilità anche con il Dio Europeo Cernunnos e per quanto riguarda il toro, con gli Dei semiti come Teshub! Anzi, probabilmente tali Dei derivano proprio da Lui.

 

Condivido la tua analisi sull’androcentrismo delle grandi religioni monoteiste ed a tal proposito, in India vi fu una vera e propria rivoluzione, questo ho scritto su aghori.it:

“Verso la metà del primo millennio si afferma nel subcontinente asiatico una nuova corrente spirituale e religiosa: lo shaktismo. Una miriade di forme della grande madre si andarono ad affiancare alle preesistenti divinità maschili induiste formando così delle coppie divine. Questa corrente influenzò notevolmente anche il buddismo così che alle varie figure dei Buddha si affiancarono una figura femminile. Alla divinità maschile che rappresenta l'immutabile si affianca la divinità femminile rappresentante la forza, la potenza e quindi l'energia divina. Una vera e propria rivoluzione religiosa che corrisponde anche ad una nuova veduta spirituale. Nel VII secolo d.C. lo shaktismo produsse i suoi testi sacri: i Tantra.

Le radici più profonde dello shaktismo e del tantrismo si possono individuare nel culto della grande madre dei popoli prevedici. Culti che hanno analogie in tutto il resto del mondo e ci riportano alle origini della spiritualità. Kali o Durga, Madri nere nelle più antiche culture, dee nere nell'antica Grecia o Madonne nere cristiane provengono da un unico prototipo. Una divinità arcaica che ha resistito alle tradizioni maschiliste, come quella vedica, e che è riaffiorata con nuova vitalità con il culto a Durga e Kali in tutte le loro forme.”

Shiva è Aghori (Aghori è anche uno dei nomi di Shiva), è Digambar nudo, o meglio, vestito con l’universo, è Kalakala la morte della morte.

Shiva è quell’aspetto divino che rappresenta l’ascesi per staccarsi dal mondo ed elevarsi attraverso la meditazione a piani superiori di consapevolezza, è il Supremo Maestro, è oltre ogni dualità, la sua forma Ardhanarishvar, metà maschile e metà femminile, lo indica chiaramente, Shiva e Shakti sono Uno.

 

9) Nelle ultime settimane, dopo aver letto i tuoi bellissimi pdf, sono anche andata a cercarmi un po' di musica a tema: mi sono piaciuti alcuni canti: "Om Namah Shivaya" (c'è un bel video su Youtube, con alcuni devoti che cantano), il Mahishasura Mardini, quelli dedicati a Kali (i canti devozionali tradizionali, anche se questa Dea è celebrata moltissimo anche da artisti di musica moderna soprattutto Metal! Vedi Purvaja, Dissection, Devilment...). Ci parli anche di questo aspetto legato all'Induismo? Tu canti personalmente qualcosa? Fa parte della tua preghiera?

 

Bhajana è un termine sanscrito che unisce il concetto di canto devozionale con quello di preghiera. Il bhajan è parte integrante di ogni rito o evento hindu. Non sbaglio sicuramente se affermo che l’India è il paese al mondo con il maggior numero di canti devozionali, risuonano in ogni angolo di strada facendo da cornice alla vita quotidiana. Anche la semplice ripetizione dei nomi di Dio diventa un’armoniosa canzone che scaturisce in noi un atteggiamento meditativo. Ogni aspetto di Dio ha i suoi bhajan. La musica stessa è Dio. Quell’attimo di vuoto tra una nota e l’altra è Dio.

Non sono un musicista, ma anch’io mi sono cimentato nella produzione di qualche brano musicale :P,

li troverete sul mio canale di youtube: https://www.youtube.com/user/GovindaDasAghori

 

10) Sono curiosa di chiederti se sei stato in India e com'è attualmente la situazione dal punto di vista religioso... Non mi risulta che ci sia odio tra le varie sette religiose; si tenta un'unificazione comune o ci sono nuove prospettive nello studio dei testi sacri e dell'esegesi di essi, in accordo con la nostra modernità? Com'è l'Induismo nel 2015 e con i grandi temi della nostra epoca?

 

Si, ho vissuto molto in India, ci sono stato anche all’inizio di quest’anno per celebrare i 10 anni dalla morte del mio guru, è un  paese complesso e che non è facile presentare, un grande calderone della spiritualità sempre ribollente, ma ora anche un paese emergente con una grande energia e voglia di fare.
All’interno dell’induismo ogni guru porta il suo contributo, in questo senso si può dire che è una religione sempre in movimento. l Darshan (i punti di vista sulla dottrina) dei vari guru sono ancora numerosi e molto frequentati dai devoti a dimostrazione che l'interpretazione critica dei testi sacri è molto popolare.

 

11) Senti, per curiosità... qualche settimana fa ho incontrato per la prima volta il concetto di Dakini, che è tanto avvicinabile a Kali, anche nell'estetica... anche se invece della pelle blu ha la pelle rossa; per il momento ho letto solo un breve capitolo (quello che le dedica Alfonso di Nola in un suo libro) e qualche notizia sul web, ma ancora ne so poco... per caso ti intendi anche di questo? Puoi darci qualche notizia in più? Ho visto che ad una Dakini si associa anche la figura conosciuta come "Stella di David", i due triangoli intersecati...

 

Le Dakini (e le Shakini, come pure le Yogini) sono energie femminili dall’aspetto terrifico, molto simile a Kali. Nel tantrismo sono considerate energie di Kali e sono anche associate alla Kundalini. Non sono presenti solo nell’induismo ma anche nel buddhismo tibetano.

I due triangoli intersecati è un simbolo presente in molti Yantra.

Simboleggiano l’unione tra il maschile ed il femminile ed è chiamato Guru Yantra.

Vi consiglio di dare un’occhiata a questa pagina se volete approfondimenti sugli Yantra: http://www.aghori.it/yantra.htm

 

12) Se dovessi chiederti di definire l'Induismo con tre aggettivi, quali useresti? E c'è qualche aspetto di esso che non ti piace o che cambieresti?

 

trascendentale, multimediale (nel senso che utilizza e integra tecniche e strumenti diversi), devozionale.

 

Non mi piace il sistema delle caste, anche se ufficialmente abolito, anche se tutti i grandi maestri dell’India e molte scuole di pensiero l’hanno sempre condannato, anche se lo stile di vita moderno ha cambiato notevolmente le abitudini degli indiani, esso continua a regolare molte delle vicende indiane.

 

13) Prima di concludere puoi suggerirci qualche preghiera o rito o modalità di pensiero da dedicare a Kali, e che pensi Le faccia piacere, e se vuoi, puoi suggerirci qualcosa anche per Durga, Lakshmi, Parvati, Sarasvati? Pensi che apprezzino un'adorazione di tipo wiccan moderna, oltre che la modalità codificata di stampo Induista per rivolgersi a Loro che magari è troppo difficile per tutti coloro nati al di fuori dall'India? Cosa pensi che pensino, gli Dei, di noi, quando Li cerchiamo con amore e devozione? Per esempio io, in una mia riflessione e meditazione sulla mia Dea preferita, aggiungevo a Kali anche il simbolo della Triplice Luna, che è di origine europea, riferita alle Dee celte, per esempio, e in particolar modo rivisitato nella riflessione delle Autrici Wiccan (Miranda Gray, Zsuzsanna Budapest...); in questo modo Kali assumeva, attraverso quel simbolo, i tre aspetti di Fanciulla - Donna/Madre - Matriarca, in accordo con le fasi lunari: crescente, piena, calante.
Puoi suggerirci qualche concetto o pensiero che pensi possa fare piacere a Kali? 

 

Vi posso suggerire i mantra tantrici o meglio i Bija Mantra (Mantra Seme) di queste Dee:

 

Kali  -  klīṃ

Durga  -  duṃ

Lakshmi  -  śrīṃ

Parvati \ Mahamaya (Grande Madre) -  hrīṃ

Sarasvati  -  aiṃ

 

Ogni rito, ogni simbolo, ogni azione, ogni pensiero,  compiuti con amore e devozione, sono sempre graditi alla Madre.

 

14) Concludi a tuo piacimento la nostra intervista e grazie per averla accettata! :)

 

"Benedetto sono; in libertà sono.
Sono l'infinito nella mia anima;
Io non posso trovare nessun inizio, nessuna fine.
Tutto è me Stesso... "

 

Govinda Das Aghori

 

 


 

 

Da Angela (Sakti.it)

Navaratri ottobre 2011

 

Eccomi qui, davanti al fuoco come tante altre notti. Quanta bellezza, quanta pace. Si impregna. La servitù si palesa ogni qual volta affondo le dita nella tastiera. Mi sale da dentro. È una spinta imprescindibile e non so mai dove mi porterà. Questa sera per la verità sono alle prese con un compito. Uno dei tanti compiti che lungo il sentiero mi sono stati affidati. Molto spesso non so nemmeno il perché mi si dica di fare certe cose. Sorrido. Il significato lo scopro solo dopo. Ma mai, nemmeno una volta, libero me stessa completamente poiché esiste comunque una parte razionale che fa da filtro, da decodifica. È naturale che sia così. In caso contrario quello che andrei a scrivere sarebbe incomprensibile se non per le persone che hanno lo stesso livello di struttura. Ma a loro non serve. Non serve alcunché in effetti ma a volte ho la sensazione che semplicemente lasciare dei semi qua e là possa essere di qualche buon auspicio per qualcuno che ha bisogno esattamente di quella nota per rivelare parte di sé. Sappiamo bene che ciascuno fa il proprio cammino in solitudine, come sappiamo che nessuno ti potrà mai dare nulla che non sia già parte di te. Ma una nota, una vibrazione, un suono, innescano il richiamo. Il richiamo che dà lo sposo alla sua amata. E qui sorrido. Quante e quante volte ho steso tappeti di rose per poter completare me stessa. Quante e quante volte ho lasciato che la mente minasse il calvario col suo richiamo. Quante volte. La verità è che non c’è bisogno di nulla. Nessun richiamo, nessun calvario, nessuna pietra sacrificale. Tutte idee. a volte estremamente sofisticate, certo, ma pur sempre idee che prima o poi devono essere demolite sull’altare della liberazione; anche l’altare è un’idea, anche la liberazione lo è. La mente ha sempre bisogno di nuovi spazi entro i quali muoversi, il cuore no. Ma si sa che prima di poter lasciare fluire il cuore libero dai taboo, dalle paure, dagli orpelli, dai bisogni, anche quando questi bisogni si identificano nel desiderio di liberazione, occorre generare un meccanismo a catena per cui l’innesco nel nuovo ti fa lasciare andare il vecchio in un susseguirsi di immagini, di emozioni, di forme. Illusioni. Mere illusioni che di volta in volta ti fanno avvolgere; ora in questo, ora in quello. Ecco che allora la mente si dà una giustificazione degna di tutto rispetto per questo continuo arrancare. Si lasciano le illusioni più grossolane per volgere sempre più lo sguardo verso quelle di ordine più sottile. Sì, verissimo, è un lungo e lento percorso di affrancamento da se stessi, dalle proprie paure. Ma le paure sono i fantasmi della mente. Quindi? Anche tutte queste considerazioni sono pie illusioni. Servono a qualcuno? Ennesima illusione nell’illusione. E il gioco si perpetua. E allora non resta che lasciare fluire Vita. E tornare alle cose semplici. Vivere delle cose semplici. E allora riporto l’attenzione sul fuoco. E sorrido. Il mio fuoco; appositamente dico “mio”. La mia immagine riflessa nelle fiamme, nella cenere. Gli umori, le condizioni animiche, le servitù, le verità, le illusioni, tutte risiedono in quello scoppiettare di legna, in quelle fiamme che rivelano ciò che è. Ma si avvicina il tempo in cui lo dovrò lasciare andare. Ultimo baluardo di rappresentazioni di una me stessa che si sta divorando, fagocitando immagini e forme. Il segnale è stato molto chiaro. Sorrido. Un paio di notti fa sorridevo molto meno per la verità. La Madre mi ha dato una bella lezione. E quando mai non ne dà. È così bella, così amorevole, così spietata. Così. Che il cuore non può fare altro che sciogliersi; ammasso brodoso, caldo, liquido che si spande in ogni dove, fino a che ogni più piccola cellula ne viene compenetrata, fino a che non ci sono più confini, nessun limite. Nessun centro e nessuna periferia. Tutto si mischia. Nessun sopra o sotto, nessun dentro o fuori, niente alto o basso, niente più spazio, tempo, dimensioni, nulla: Uno. E tutto si scioglie… inesorabilmente. A questo proposito mi viene alla mente un’immagine che vidi tempo fa. Sorrido. Erano i resti di un uomo che si contorceva, arso dalle fiamme interiori; era un’unica brace ardente e la pelle si liquefaceva lasciando oramai vedere lo scheletro. Il pensiero che mi attraversò la mente fu: “Poveretto”. Con una nota di compassione. Allora una voce fuori campo mi disse: “Sei tu”. La mia reazione fu: “Ah, bene, tutto ok allora”. E qui invece del sorriso mi schiocco una bella risata. Riporto l’attenzione sul fuoco che intanto continua il suo lavoro. Lo dovrò lasciare andare… E qui torna l’accento che avevo posto sul senso di possesso. Già, già… l’ho visto proprio tutto l’attaccamento che ho nei suoi confronti. Attaccamento alla liberazione. Oramai ho lasciato andare tutto, figure divine, immagini, simboli, consapevole che sono prodotti della mente ed altrettanto cosciente che costituiscono un ottimo veicolo fino a che non si è pronti ad arrendersi ma non mi ero resa conto di avere spostato l’attenzione su questo, erigendo l’ennesimo altare, ancorandomi all’ennesima “idea”. Ed ecco che allora arriva Navaratri. Ci tengo particolarmente a fare una buona meditazione; è importante in un momento così delicato, sempre riferendomi all’attaccamento di cui sopra. Sorrido. Quella sera preparo tutto con cura decidendo di portarmi appresso il libretto coi mantra. Ce n’è uno lungo come la quaresima che non ricordo e che voglio recitare. Prendo le mie cose e scendo dimenticandomi il libretto. Nessuna reazione fino a qui; mi dico semplicemente che significa che devo recitare, all’accensione, il mio solito mantra e basta e che in fondo è una sera come le altre. Un attimo prima di accendere il fuoco, alzando lo sguardo vedo il gazebo che copre il dhuni completamente ritorto su se stesso e mi arriva una morsa di dolore. Qualche ora prima avevo sentito una gran botta mentre una donna che viene qui a fare yoga se ne stava andando; al punto che ero andata alla finestra per vedere cosa era successo. La mia amica se ne stava andando tranquillamente perciò avevo pensato che non fosse nulla di serio. Tornando allo spettacolo che mi ritrovo davanti, l’impatto psichico è assai forte. La mente ingrana la quinta e comincio a farmi mille pensieri del tipo “sto sbagliando tutto”, “non è questo che devo fare della mia vita”, “mollo tutto”, “ma dove voglio andare”, “ma dove sbaglio”…. E nonostante cerco di concentrarmi sul mantra i pensieri si affollano. Accendo il fuoco e questo crolla su se stesso. Ecco. Altri pensieri. “Non sono degna”, “ma chi mi credo di essere”… Ed i più importanti di tutti: “Il fuoco mi rifiuta”, “La Madre non mi accoglie”. Ora sorrido perché so che non è così ma in quei momenti vedevo i sorci verdi. Ahahahah… Per completare il quadro della serata, il fuoco si spegne quasi subito; non è il suo solito crepitare in silenzio, vivo; lo do proprio per spacciato, nonostante il mio cercare di ravvivare la fiamma. Alla fine mi ritiro con le classiche “pive nel sacco”. Ed inizia la grande “pressione”. A questo proposito mi viene in mente l’immagine della strega dei cartoons, non ricordo il nome, che mesta e rimesta il pentolone nel quale sobbolle il suo intruglio. Ahahah… Che bella, Vita. La mattina dopo, lentamente, torna la quiete ed inizio a vedere. Vedo quella rimbambita là fuori, io, che si affanna presa dalle sue paure quando non c’è proprio nulla per cui affannarsi. Tutto già è. Quindi? Chiudi gli occhi e rilassati, lascia scorrere; eccolo qui il segreto. E torna la pace, la quiete, la gioia. In tarda mattinata esco e vado al dhuni. La legna si è trasformata in una bellissima cenere bianca. Mi sciolgo. La Madre c’era, come sempre, e mi ha dato una sonora lezione. In tutta la sua bellezza mi ha mostrato la mia paura e non posso fare altro che ringraziare. La sera prima ero andata al festival delle seghe mentali, con annessi e connessi. È spettacolare guardare in faccia le proprie paure e poterle sciogliere. Ed è l’unico modo che io conosca per rivelare forma. Eh, ancora troppo spesso ho la superbia di sentirmi diversa da Te.

 

Jai Ma


Cuore rossoCuore rossoCuore rossoCuore rossoCuore rossoCuore rossoCuore rossoCuore rossoCuore rosso

 


 

Ti vedo

 

Sciolta completamente nelle tue lacrime

 

Ti vedo

 

Assorta nei tuoi pianti

 

Liberare forma
 

Ti vedo
 

Complicare esistenza
 

In nome di ciò che è stato
 

Ti vedo assuefare te stessa
 

Nel nome del tuo stesso corpo
 

Sei libera
 

Ma ancora fatichi a comprenderne idea
 

Sei completamente assorta nel tuo sé
 

Ma ancora comprendi forme
 

Che ti illudono
 

Nel loro comune pianto
 

Sei una divinità completa
 

Ma ancora fai gioco di te

 

In nome di ciò che è stato
 

In nome di ciò che hai creduto di dover essere
 

Lascia essere la tua verità
 

Lascia che suono si liberi sempre più
 

Non hai più nulla da temere
 

Non hai più nulla da liberare
 

Non hai più nulla da trovare
 

Non sei più niente altro
 

Che martirio di te stessa
 

Lascia che sia
 

Lascia che vita ti scorra nelle vene
 

lascia pulsare vita in te
 

lascia sempre la tua verità
 

coscienza divina
 

forma aleatoria
 

di sé
 

saprai comprendere la verità
 

saprai trovare armonia
 

nel nome del nostro comune conscio

 

sappi essere ciò che sei
 

da troppo tempo nascondi te stessa al mondo
 

vola libera
 

senza più indugi
 

non essere più
 

ciò che si aspettano da te
 

non donare più
 

forma che non sia la tua verità
 

asseconda te stessa
 

nella servitù che ti è stata rivelata
 

lascia che sia la tua verità
 

ad assumere forma
 

nella tua scena
 

considera il tuo corpo
 

come l’unità che si manifesta
 

considera la tua anima
 

come il vero che si manifesta
 

considera te stessa
 

come semplice divinità
 

in forma di luce condensata
 

non devi più servire
 

altro che te stessa ora
 

non devi più rendere
 

niente a nessuno
 

non devi più fare
 

nulla che non vuoi fare
 

non devi più assorbire
 

nulla che non vuoi assorbire
 

lascia essere te stessa
 

come sempre hai fatto
 

ma senza più la forma illusoria
 

che ti incatena
 

al concetto di sofferenza
 

rispetto al tuo essere
 

sei libera dalla sofferenza
 

sei libera dall’odio
 

sei libera dall’amore
 

sei libera dal gioco
 

ora entra nel gioco
 

come fossi una bambina
 

con tutto da scoprire
 

entra nel gioco
 

liberata da ogni forma
 

consegnati al nuovo
 

consegnati a te stessa
 

finalmente in pace
 

finalmente in armonia
 

raggiungi la solitudine
 

cosciente che sei tu
 

quella solitudine
 

raggiungi i tuoi compagni
 

cosciente che sei tu i tuoi compagni
 

liberati da questo senso illusorio
 

che ti incatena al vecchio
 

sciogli
 

consegnati
 

a te stessa
 

e allora
 

inesorabilmente
 

sarai me
 

comprendi il tuo vero sé
 

e sarai completa
 

nel nome di ciò che è
 

da sempre e per sempre
 

ciò che sei
 

vivi in pace figlia mia
 

sei viva ora
 

sei di nuovo alla luce
 

sei di nuovo compresa
 

in me
 

consenti a te stessa
 

di essere ciò che sei
 

pienamente
 

gioiosamente
 

liberamente
 

sei libera dalle mie anime
 

sei libera da ciascuna anima
 

sei la loro anima
 

sei ciò che si emana
 

e ciò che si riflette
 

in ciascuna forma
 

sei serva di te stessa
 

occlusione di chi non serve
 

liberazione di chi comprende
 

shivananda liberata
 

shivananda un dono
 

shivananda una persona
 

sei libera da ogni creatura
 

perché sei ogni creatura
 

rivela te stessa
 

a colui che si rivela
 

abbandona te stessa
 

a colui che si abbandona
 

ama te stessa
 

attraverso colui che ti ama
 

lascia che sia
 

il tuo sguardo vivificatore
 

a tessere il velo
 

intorno a colui che non è
 

lascia che sia il tuo sguardo
 

a comprendere gioia
 

in colui che ti rivela forma
 

sarai presto libera
 

anche se lo sei già
 

dalla tua stessa forma illusoria
 

non c’è più bisogno di tessere tele
 

intorno a te
 

ormai tutto è compiuto
 

risolvi te stessa
 

nella tua verità
 

e lascia che sia
 

il sé a comprendere gioia
 

a superare la via
 

sei tu
 

il sé
 

sei tu
 

il corpo rivelato
 

sei tu
 

anima liberata
 

risenti ancora
 

del tuo passato
 

ma presto
 

molto presto
 

non ricorderai più
 

e allora
 

non sarai più
 

richiamata ad esso
 

quello che ora ti fa soffrire
 

è immagine stantia
 

racchiusa in se stessa
 

presto libererai questa immagine
 

e sarai forma compiuta
 

condensa te stessa
 

in condizioni terrene
 

sei libera
 

ti libero ora
 

tornerò presto
 

abbi solo
 

la volontà di essere
 

ciò che sei
 

senza più alcuna paura
 

sei in grado di sciogliere ciò che sei
 

sei in grado di liberare ciò che sei
 

sei in grado di essere ciò che sei
 

lascia che sia
 

la vita ti scorre attraverso
 

è ora che tu la colga
 

e che partecipi
 

completamente liberata
 

completamente in accordo
 

con te stessa
 

completamente in armonia
 

completamente nuda
 

sciogli qualsiasi legame pregresso
 

e torna alla vita
 

nuova immagine
 

nuovo stato
 

nuova forma
 

nonostante il tuo essere
 

in una vecchia forma acquisita
 

vai
 

il mondo ti aspetta
 

sii te stessa e basta
 

liberati da questo senso
 

che ancora ti opprime
 

non ha più significato di essere
 

non sei più una donna
 

né sei un corpo
 

né sei una vita
 

né sei un dono
 

né sei libera
 

né sei compresa
 

né sei sciolta
 

né sei cosciente
 

né sei serva
 

né sei costretta
 

né sei viva
 

né sei
 

semplicemente vivi
 

poiché ciascuna cosa
 

non è altro che me
 

in ciascuna cosa
 

non ci sei altro che tu
 

qualsiasi manifestazione
 

non è altro che mia manifestazione
 

qualsiasi rivelazione
 

non è altro che sé
 

sei rivelata ora
 

al tuo compagno
 

sei libera da ogni creatura
 

poiché sei quella creatura
 

i legami
 

sono della mente
 

la verità
 

è che non ci sono legami
 

non ci sono costrizioni
 

non ci sono condizioni
 

non c’è nulla
 

niente che tu non sia
 

e al contempo

 

niente che tu sia

 

vai

 

e vola libera

 

nel tuo canto

 

Angela (Shivananda.it)

Navaratri ottobre 2011

 

 


 

Meeting Aghoris!

by Niraj Kumar

Aghoris, the word causes shivers in spine. There are stories about aghoris in each & every hamlet of India & Nepal. It is said that they possess unlimited powers over nature, can conquer death, materialize objects, eat human flesh, faeces & live in extreme impurity, sometimes totally naked. Spiritual practioners associate aghoris with the five Ms sadhna that involves getting to a non-dual state of mind through impurity like meat, wine, fish, women. Robert E. Svoboda's trilogy on Aghori Vimalananda in Aghora, popularized the sect in the West. Indic spiritual tradition bifurcates into two main arteries-Vedas & Agamas. While Vedas are the path of purity towards the Absolute, Agamas involve the path of Tantra. In Vedas, mind & fire are the way to reach God. Therfore, sacrifices, oblations and idea of Atman burning like a a lamp predominates. Knowledge descends through Samadhi and thence one can self-realize. Agamas make 'body' as the path to self-realization. In tantras, 'body' is not inferior to mind rather ladder to achieve Higher Consciousness. Extreme obsession with body caused the development of multiple bodily techniques, energy point & energy flow system within body.Hathyoga and concept of coiled energy in the form of a subtle serpent underlies tantric path. Buddhism & Hinduism as well as Taoist quest for immortality and God-like state within human life led to refinement in development of chakra theories, qi-kong, tai-chi, reiki & many more practices. All three philosophies had strongly supported, exchanged & influenced each other in developing the science of subtle energies. While Nagarjuna is credited with making Nalanda the centre of excellence in teaching tantra, other Mahasiddhas like Macchendranath, Gorakhnath strongly influenced the growth of Kashmir Saiva tantras, Bengal's Shakta tantras ,Oriya tantra as well as Tibetan Vajrayana that now hold sway over the Himalayas & across it. Within tantras, there is another level of differentiation-dakshinmarg & Vammarga. While Dakshinmargi uses mantra & mudras for worshipping various form of Shakti, the extreme left-handed path of Vammarga uses dreaded five Ms like meat, wine & sexual act in their path of achieving non-duality. Aghoris are on the extreme left of this spectrum and they even indulge in macabre practises like cannibalism , drinking urine, copulation with corpse (necrophilia), in their urge to obliterate any duality even between pure & impure & to achieve non-dual state of mind. This sect is an offshoot of the famous Kapaliks of Kashmir Saivism who carried human skull as a symbol of sect . Baba Kinaram of Varanasi reformed & revived the sect during 17th century. For Dakshinmargis, Purnananda's Sata-Cakra-Nirupam, a 16th century text of Bengal can be termed classic. For Vammargis including Aghor sect, Abhinavagupta's Tantraloka, a 10th century text of Kashmir can be considered classic. But, there is so much of misinterpretation & abuse by Vammargis that most of them fall prey to delirium and psychosis by obsessive indulgence in ugly, impure & social taboos in their self-discovery.

Encountering Aghoris

While I was mere 6-7 years old, I first heard about an Aghori from father's mouth. We were living in a government bungalow in interiors of Hindi hertland in Bhagalpur district. Appearance of aghoris dressed in all-black cause awe & multiplying rumours among village folk. My father had gone for a morning walk and he was face to face with an aghori. The aghori narrated something about our family & father was sharing that secret thing with mother. I overheard & shivered with joy. An incessant thinking process started- Who are they? What do they do? How do they know everything? Should I learn to conquer fear like they do? And, I started fiddling with dangers to overcome fear. Sometimes getting hold of snakes, or hanging & moving using the dilapidated wooden beam placed on a huge well almost filled with monsoon water to reach the other end of well, jumping into river, playing with fire & visiting ruins of old buildings in evening hoping to confront ghost. Sometimes I landed in serious troubles due to this audacity. Once I decided to cross a field where hundreds od dangerous buffalos wer grazing. No one dared. I chanted newly learnt Gayatri mantra & entered this battle ground. Some stared. I controlled my throbs, perspiration all across body & suddenly a buffalo rushed , picked me on horns & put me down. That was such a scary thing. Buffalo was going to pierce me. I ran, buffalo after me. I survived. there was not much injury to spinal cord, but I mustered no further courage to confront buffalos again. But, the strong urge & my chutzpah nature to discover aghori's power grew stronger. I heard the sound of a sarangi one day. A wandering Natha sadhu was playing the music. It touched some chord in my heart. That sound still reverberates when I go silent. I went after the Yogi and took a firm decision to leave family to learn & wander playing sarangi. I took away clothes, fully naked & told mother that I was leaving home to become a sadhu. I was not even seven years. My good luck that father was not there & I escaped his anger. This fascination in early phase of childhood with aghoris & nathas impelled me on a path in my adolescence which now seems so funny, childish & mere an addiction of adolescece. Certain strong bodily processes unfolded while I just finished my 10th standard. I have narrated the story in one of my notes" Twenty Years of Inner Pilgrimage-From Resonance to Spanda-karika". By 1991, I was certain that I will be a monk and shared my dreams with my girlfriend whom I intensely loved. That was the paradox. All the boundaries between mundane & transcendental realm was collapsing. But, I was never a lonely man. Full of friends, well-wisher, guides. I am gregarious in nature. Same year, I happened to go to Varanasi. My father suggested that if I could get an opportunity, I must go & have darshan of Aghoreshwar Ram, 12th in lineage of Baba Kina Ram. His ashram, Sri Sarveshwari Samooh is situated on the other bank of the Ganga. There were various stories in media those days as one of his visitor, Chandrashekhar had become the Prime Minister of India. When I reached Varanasi, I thought of first rushing to his ashram at the earliest & then getting fresh over there itself to have his darshan at the earliest. When I reached the ashram, I was searching lavatories & bathroom to fresh myself. Must I admit, I was more unclean than many of those aghoris. Rightly or wrongly, I reached the darshan-point. Aghoreshwar's wooden khadaon, slippers were placed on a pedestal & many were paying obeisance to the pair of slippers. I couldn't tolerate. Anger was bursting forth. I was accusing the egoist mindset of the aghori. And in anger wandered into garden side. Someone called me. I was so angry that I ignored that. An attendant told Bhagwan Ram, Aghoreshwar's popular name, is calling me. I couldn't chew my anger even. What a surprise! A saint in white clothes with a white banyan unlike black-dressed aghoris, was standing before me. I touched his feet. He asked me to follow. He sat on a chabutara. Thence, asked about me & my background. He asked me to seek any boon. I thought & sought "god". He was amused. I prostrated on ground, looked towards Him & what a splendid vision I had. There was huge burst of awareness & I felt the expansion of consciousness.Aghoreshwar was a great saint & reached the pinnacle of self-realization through Aghora marg. He embedded himself with social causes. He was running an excellent hospital for lepers. IF IMPURITY IS ALSO THE PATHWAY TOWARDS GOD, WHAT BETTER THAN SERVING THE LEPERS! I really curse myself for not visiting him frequently. He left this earthly abode in 1992. I was a born rebel against every institution. Digging own path & own roots, I often succeeded in failures! Next year, I took initiation fron a Great Yogi of Ramakrishna Order. Something profound was now happening. Attachment with body had minimized after conducting dissections of human corpses/cadaver in Anatomy classes while studying Medicine. Classroom became the cremation ground for developing sense of non-discrimination! Suddenly in 1994, I was hit by another bout of resolving the riddle of death & overcoming the existential dread of death. I began to frequent Varanasi. Bhagwan Ram was not there to guide. Some sadhaks suggested me to meet Aghori Gambhira Beer at Manikarnika cremation ground in Varanasi. Whenever I went there, he was engrossed in samadhi for 4-5 hours at stretch. Then, he would get up, won't interact. I would use time visiting Saranath & meditating under the Peepul Tree. I thought perhps it was not in my destiny to meet him. One sadhak suggested me to discuss my problems with Lal Baba who ate human flesh fron burning pyre even during daytime. I found him to be more a psychotic & quite ignorant of higher dimensions of Reality. He was a mere cannibal. On the other hand, Gambhira exuded energy. Even watching him in Samadhi, one can experience the strong detachment from the world & strange feelings would engulf. I went many times & could finally talk to him in December 1994 after one year sojourn. Gambhira asked me to share lunch. He ate khichdi. I miss sharing the simple food. My sense of prejudice was still there. How could have I eaten meal served on floor (no plates, papers or evn leave-plates) in a cremation ground? He told about his own journey & suggested that since I was seeking God, I shall achieve my goal by practising at home alone. He said even he was striving to achieve same goal but promised that whenever I need to run some spiritual business, he would be happy to impart siddhis to me. He knew I didn't want that. It was in later years that journalists used to throng around him. Once a news channel aired the footage of Gambhira eaing corpse. Still, I have high regards for him. He never leaves his Dhuni at Manikarnika, practises extreme austerities. He is a full Vedantist during daytime & aghormargi during night. Balancing two extreme paths at same time is difficult and that too when you are always in the public gaze as no cave, no hut, no ashram at Manikarnika Dhuni where Gambhira lives. I am lucky to get opportunity to stay with them during night & could decipher the acausal logic these sadhaks engage with while communicating with different worlds.There are some instances to share. A sadhak, normally dressed in shirt & pant , always kept a snake which he claimed to be poisonous. Snake used to wrap around his wrists. That way, he could identify himself with Siva. While tantrik practises involves raising & controlling the serpent energy within, this sadhak actually tamed a physical snake and by homology intended to transfer the effect within. Similarly, another sadhak used to apply ash of owl bones so that he could see into extreme darkness & minimize the need to carry a torch at night. For him, reason was clear. Owls can look into darkness. By applying the ash, this power can be transferrd to him. Similarly, Gambhira talked about" bhag me ling, ling me para; jo rakhe so guru hamara"! He was pointing to mastery of vajroli, non-ejaculative orgasm while copulating with female partner as the real characteristic of a Guru! But, equating semen with mercury is again based on same acusal structural homologous logic. Now, it was clear to me that why in these sects sadhaks consumed small dose of mercury to attain immortality. Immortality is identified with preserving the semen, source of life. Mercury appears like semen..silvery, sticky, viscous glue. By consuming mercury, the life-enhancement can be effected. I would term this kind of non-causal thinking as a sort of morphological resonance of ideas through which action can be transferred. Therefore, trying to understand these marga from causal perspective mostly leads to erroneous views. I was quite fascinated but at the same time disenchanted. Very few aim to achieve God-realization.

That year itself (1994), I got an opportunity to visit Ujjain & Omkareshwar in Central India. Both are the centre of major Jyotirlingas that signify Siva. I was accompanying my father. We reached Omkareshwar on the bank of NARMADA, late in the evening. The famous Jyotirlinga temple is located in Om-shaped island. Here, great saints like Samkaracarya received knowledge. When we crossed the footbridge above Narmada, I asked a passer-by the way to the main temple. He showed the way & suggested to even visit the ashram of Baba Krishna Das. We rushed to the temple and attended the full evening aarti. When, the door was shut, we thought of just roaming the other floors of the temple. We had not taken any decision to visit Baba's ashram.When we were on 2nd floor, it was almost dark. Near a pillar, both of us had a sudden physical shock. It was as if I had touched a 220 Volt naked electric wire. We were thrown few feet behind. I shuddered. Whole air was electrically charged. My heart beat was so fast & feet still. There was a kind of stambhan. An old sadhu was lying. He sits back & lit a match-stick to smoke bidi. My father immediately fell on his feet. I couldn't. I was into another dimension of consciousness. We immediately left the place and in bazaar made an arrangement for night stay. I meditated, tried to know, who he could be. I was swooning. I had a horrific dream as well as a shabby discharge. I got up, felt so guilty but couldnt make out anything. I had seen my father in dream meeting serious accident & lying injured in the bushes. Thence, I saw him in a hospital's 2nd floor. It was vivid, very powerful & I knew it was going to be true. I went into silence. I prayed Siva to save him from untoward incidence. We again went to the temple. We tried to find out the old sadhu. He was nowhere. Within a year, my father met with a serious train accident. That time, I had pemonition of his road accident . He had come to meet us. I along with younger brother were living in the city. I forced him to go back to ancestral home 30 km away so that he could be safe. And the train journey ended with this accident. He was lying in bushes. An old widow & her sons rescued him & took to nearby Hospital. Hereceived injury exactly at same point which I had dreamt. He was saved. When he was shifted to 2nd floor of hospital & he was walking while recuperating from wounds, both of us could relate the manifeastation of dream & grateful for saving from certain death due to the grace of electrifying unknown saint. I was always eager to know who that unknown saint was and told people many a times that the unknown saint was emblem of genuinity. He preferred anonymity & worked in the world unlike our own hundreds of corporate spiritualists. My fascination with cremation ground & practises grew stronger. I left studies of medicine and bacame an ardent follower of Marxism during daytime & practioner of secret energy during nights, This was another paradox settling its own course inside.I started visiting cremation grounds without any guide in the field at late nights and used to practise sadhna near burning pyre. Peace & emptiness of mind was overwhelming. Many a times, other tantriks abused me, threatened me. But, often when I sat, black dogs would rush & sit around me. They were merely responding in Pavlovial way. Other practioners must be feeding meat & fishes to them, so dogs expected same from me. Now, tantriksstopped threatening. For them, dogs are the carrier of Kala Bhairav, the form of Siva that rules smashan, the cremation ground.One of my friends, a well known tantrik suggested me tio use some wine during sadhna. He narrated how he was supposed to perform puja and upon instruction of his Guru based in Datiya, Madhya Pradesh, he was completing chanting of 125 thousand times mantra. He finished arduous sadhna. Nothing happened. He kept on doing. Three lakh, four lakh..ten lakh. Ultimately, he decided to offer branded whiskey to Kala Bhairav. He narrated happily that this bore fruit. Divine Mother appeared in his dreams & blessed him. Such are the anecdotes from night-life oif dreaded cremation ground. I found that in Ujjain, where popular siddhi temple of Kal Bhairav is situated & statue of Bhairav drinks wine when same is offered, people offer best wine to appease God. Human nature & frailty is sometimes so funny to watch. I have fond memories of association with another aghori during this time. He could create atmosphere of cremation ground wheresoever he willed. Burning smell of human flesh would irritate the senses. He roamed many years in Tibet & Himalayas & came back to social life to get his daughter married & fulfill his family obligation. I got married in 2000. My fascination with this esoteric cult ebbed

A message!

May be it was lurking inside a silent corner waiting an opportune time to strile my normalcy again. Facebook became the messanger. On the eve of Diwali, a Facebook friend, Aghori Govind Das sent me a video of Baba Krishna Das of Omkareshwar. Generally, I dont watch videos and more engrossed with phonetic world. I was impelled to watch. This video I posted many a times. I was totally blown away. I identified the Sadhu who gave me darshan at Omkareshwar in 1994. I immediately contacted Brother Govind . He said, he was there in Omkareshwar in 1994 and eschewed that Baba never left his Dhuni, the sacred fire which is considered manifestation of Siva Himself. Who was He then? Was He an astral projection of Baba Krishna Das? Could Baba exist in multiple bodies simultaneously? Did His blessings saved my father? Various personal encounters in Assam & Jammu/Kashmir with practioners have made me to conclude that sadhaks posing for dramatic visuals eating corpses, living naked in cremation ground, practising macabre & bizarre are mere the scum of this pure marg. Pure Aghoris are pure in mind without any discriminationor fear and do not indulga in voyeurism. Logic based on structural resonance through which transference of merit or consciousness is expected leads the ignorant sadhaks of Vammarg to fulfill their desires of transgression & sexual fetishism under the garb of five Ms; without properly understanding the marg.Five Ms are subtle in meaning. Orgasm occurs when polarity within collapses into non-dual state. I vouchsafe sexual orgasm is not the instat experience of this Pure Consciousness. Lot of foolish teachings have been bombarded by corporate spiritualists who give false hope of delivering superconsciousness through sex! Aghoris practise pure, non-discriminatory path of using Body to conquer fear & prejudices and to ahieve the state of non-duality. Pure Aghoris are innocent, lovely, ever kind , merciful & bless you whenever you seek them out. They are apparently bundle of contradictions as for them non-duality is the only aspect of existence. Who can be better example than ShambhuSiva? Om namah Sivaya!

(Written on 22.10.2009 by Niraj Kumar )

 


Namaste Govinda, sei stato a Pashupatinath?

Se si, hai probabilmente conosciuto anche Milk Baba, il mio Guru, che nel 1994, vedendomi poco motivata, mi chiese di dipingere sui muri del Ram Mandir.

Un murale tira l'altro.....

E' stata un'esperienza indimenticabile, ora sospesa per motivi "tecnici", ma che spero di ricominciare per finire il lavoro cui sto lavorando  nella foto.

Dipingere gli dei a Pashupatinath non e' solo un grande onore, e' un'esperienza che arricchisce e insegna, in quanto ho  lavorato  sotto il controllo costante di altri Baba, bramini, turisti, pellegrini.....tutti ne sanno più di me e tutti mi danno consigli o vogliono più rispetto per l'iconografia tradizionale.

Milk Baba ha una conoscenza della letteratura religiosa che lo rende un maestro inflessibile, ma anche e' molto aperto e mai rigido nelle sue posizioni: se la mia interpretazione di un soggetto non ne disturba il significato profondo la accetta volentieri.

Ha un senso estetico molto sensibile e i suoi suggerimenti sono sempre formulati con la massima gentilezza , ma senza possibilità di appello.

Quando ho dipinto il Kailash e il Manasarowar, nel 1994, non avevo mai visto altro che foto della montagna, mai quelle del lago.

Milk Baba ha costantemente descritto il posto nei minimi particolari, correggendomi nei più piccoli dettagli.

Dopo almeno 10 anni un poster mi ha dato la possibilità di  confrontare la realtà col mio dipinto e ho visto che la descrizione del Baba era stata esattissima.

Ho cominciato poi a dipingere gli dei (ma lavoro costantemente anche altri soggetti) seguendo i miei stati d'animo, cercando di metterli nel lavoro  per analizzare me stessa e per aiutarmi  a capire meglio quello che ho dentro.

Questa e' la mia esperienza, meravigliosa.

Buona giornata!

Giovanna Carsuo (Janaki Dasi)

 

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